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VIAGGI: Mosca e San Pietroburgo, due posti unici al mondo raccontati da Maurzio Priano nel suo viaggio in motonave


Il secondo articolo di questa nostra rubrica è profondamente diverso da primo, è un racconto di un viaggio straordinario in Russia appena concluso dal nostro collaboratore Maurizio Priano, che spiega la Russia di oggi. L’articolo è una specie di diario bello ed intenso che vi proponiamo così come fosse un racconto d’estate.

Prima di lasciare spazio a Priano, però, per rimanere nel cliché che caratterizza questa rubrica, brevemente vi diciamo che chi scrive ha visitato Mosca e San Pietroburgo (allora si chiamava ancora Leningrado) nel lontano 1988: La Russia è un Paese unico,  ma fra i tanti aspetti  che ci hanno particolarmente colpito segnaliamo  la Piazza Rossa di Mosca sicuramente una delle tre piazze più belle al mondo con il San Basiglio (chiesa unica nel suo genere) ed il Cremlino, oltre alle stazioni della metropolitana: mai viste delle stazioni così artistiche decorate in maniera molto particolare.

Di San Pietroburgo oltre al museo Ermitage e alla stupenda piazza che lo sovrasta con il suo palazzo d’Inverno, merita un viaggio la reggia di Petrodvorets chiamato anche Palazzo d’estate, con il parco pieno di statue dorate e di tantissime fontane.

Sono queste forse, le principali unicità delle due città simbolo della Russia, monumenti che potete vedere soltanto qui e in nessun’altra parte del mondo e che meritano un viaggio per catapultarsi in un’atmosfera, quella degli zar, unica al mondo.

Vi lasciamo, ora al racconto di Maurizio, che parla di una Rusia profondamente diversa dal quella del 1988 in cui governava ancora Gorbaciov. Una Russia attuale per un racconto bello ed intenso corredato da alcune fotografe che lui stesso ha scattato.

Buona lettura.

Il  Direttore 


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UN VIAGGIO INDIMENTICABILE IN UNA TERRA DI CONTRASTI

Il San Basiglio

Lasciamo S. Pietroburgo e la Russia con la pioggia. Una pioggia insistente, che non da tregua. Sembra quasi che non voglia suscitare in noi alcun rammarico, alcun rimpianto. Sole e caldo, con temperature fino a trenta gradi, ci avevano accompagnato fino al giorno precedente.

Guardiamo San Pietroburgo dall’aereo della Lufthansa che ci riporta in patria: uno sguardo fugace, rapido e la città è subito alle nostre spalle.

San Pietroburgo, Mosca, la Russia, la motonave Lenin che ci ha ospitati per undici giorni, gli amici animatori che ci hanno allietato questa vacanza, Antonio De Bianchi che l’ha organizzata splendidamente assieme alla Giver Viaggi di Genova e ci ha introdotto alla storia di questa nazione. Lasciamo la Russia con il rammarico che non bastano undici giorni per capirla e la consapevolezza di averne un’idea superficiale.

La Russia. Terra di contrasti. Terra di contrasti: una Russia che potrebbe essere una potenza anche dal punto di vista agricolo e che invece in questo campo importa praticamente tutto. I contadini sono scomparsi sotto le dittature di stampo sovietico, adesso non c’è più nessuno che lavora le campagne.

Terra di contrasti: tra le due capitali, Mosca e San Pietroburgo,e le campagne dove la storia sembra quasi essersi fermata, con villaggi che hanno conservato le abitudini di vita di decenni fa.

Mosca, nel cortile del Cremlino

Terra di contrasti: con i moscoviti che, mediamente, guadagnano mille euro al mese, puntano a guadagnarne millecinquecento, ad arrivare a duemila. Chiedo ad una moscovita, Katia, se le piace la capitale: “No – mi risponde – perchè a Mosca bisogna lavorare, lavorare, lavorare.”

La ragazza non è una che dal punto di vista lavorativo si tira indietro, sulla motonave Lenin apre il suo negozio di bigiotteria al mattino presto e non lo lascia, tranne che per i pasti, fino alle undici di sera. Semplicemente, la nostra moscovita, vuole fare capirti che Mosca è una vetrina, dove bisogna lavorare tanto per avere. Avere l’auto bella, l’appartamento carino, gli abiti magari firmati,la frequentazione di locali con un certo decoro. E quindi bisogna lavorare, lavorare, lavorare, avere un lavoro non basta, ce ne vogliono due, magari tre.

E si deve correre, sgomitare, in quest’ansia di avere, di possedere. E con la consapevolezza che, dietro, spingono coloro che vorrebbero venire a Mosca dalle campagne, dai centri minori. Perchè, nei centri minori, anche in una Yaroslav che poi minore non è visto che con il suo hinterland conta settecentomila abitanti, gli stipendi sono nettamente inferiori a quelli moscoviti.

A Yaroslav, un operaio di una fabbrica di tessuti o che lavora il petrolio, guadagna 400 euro; un insegnante 700; mille per chi presta la propria opera nei gradi alti della Prefettura e del Governo della città e per i militari.

“Il problema -ci dice Olga, una guida- è che ci vuole uno stipendio non solo per sopravvivere ma per vivere. Ed ogni famiglia russa, mediamente, ha due bambini.” Anche gli stipendi degli statali, in provincia, sono più bassi rispetto a Mosca mentre, facendo un esempio, una infermiera, facendo lo stesso lavoro ne guadagna 500 in provincia e milleduecento nella capitale.

“Questo perchè-mi dice un’altra guida, Natalia, di Mosca- la capitale ha uno status sociale.” La gente spinge per trovare una occupazione a Mosca. Mosca ha una popolazione ufficiale di dieci milioni e mezzo di abitanti ma una più nascosta, contando il pendolarismo, di quattordici milioni di persone.

Arte nelle stazioni della metropolitana di Mosca

“Il fatto è -spiega ancora Natalia- che la disoccupazione a Mosca è attorno all’1% e quindi chi veramente lo vuole il lavoro lo trova.” E, comunque, la vita in provincia non è che sia molto meno cara che nella capitale. “Per acquistare un appartamento di 43 metri quadrati nel centro di Yaroslav-mi dice Olga -occorrono 5 milioni di rubli, circa 125.000 euro, con un mutuo bancario attorno al 15%.”

Uno sguardo al mercato di Yaroslav: un chilo di ciliegie costa 220 rubli, circa 5 euro; albicocche 100 rubli, poco più di due euro; le susine 80, poco meno di 2 euro; le pesche 120 rubli, quasi 3 euro; i pomodori 50, poco più di un euro; un berretto 450 rubli ovvero più di dieci dei nostri euro; le scarpe da ginnastica 30 euro; un giacchettino da donna 1400 rubli ovvero attorno ai 320 euro.

Non solo gli stipendi, anche la qualità dell’istruzione è maggiore nella capitale. “L’Università di Mosca -afferma con orgoglio Natalia- è molto prestigiosa ed è frequentata da circa trentamila studenti. I suoi laureati trovano immediatamente lavoro, anche in ruoli importanti. La selezione, per accedervi, è rigorosa e non sono ammessi studenti fuori corso. L’Università ha anche delle palestre ed un giardino botanico. In Russia l’istruzione – continua Natalia – è gratuita fino agli anni delle scuole superiori mentre per quanto riguarda l’Università, a Mosca dipende dalla Facoltà che uno studente sceglie mentre altrove non si paga. Accanto alle Università ed alle scuole statali cominciano ad affermarsi quelle private, a pagamento.”

 

RIVALITA’ TRA SAN PIETROBURGO E MOSCA

Contrasti in Russia. Per esempio fra le due capitali, S. Pietroburgo e Mosca, perchè esiste una fiera rivalità.

“Gli abitanti di S. Pietroburgo-spiega Natalia-considerano i moscoviti come gente che abita in un villaggio, non evoluti.” La differenza tra le due città anche da un punto di vista urbanistico: Mosca è stata costruita senza alcun piano, la sua crescita è stata caotica, con una struttura circolare radiale ed il traffico deve attraversare forzatamente il centro; S. Pietroburgo ha invece una struttura molto occidentale, molto regolare e diritta. Una cosa che li accomuna: il traffico.

Spiega Natalia: “Quando fu costruito corso Leningrado furono molte le critiche circa la sua ampiezza, considerata eccessiva. Adesso sono state realizzate altre strade, degli svincoli ma ogni giorno ci sono quattrocento auto in più. Durante il periodo sovietico ci volevano tre anni di lavoro per comprare un auto e quando si decideva il suo acquisto bisognava aspettare parecchio tempo per averla. Adesso le cose sono molto cambiate ed anche corso Leningrado che appariva così grande è adesso molto piccolo per il traffico esistente e che cresce ogni giorno di più.”

Spiega Svetlana, guida di S. Pietroburgo: “Dopo la perestroika dell’epoca di Gorbaciov ci sono stati molti russi che si sono comprati un’auto di lussa o sportiva e che non hanno invece un appartamento, hanno risparmiato su di altre cose.”

 

LA BENZINA A 60 CENTESIMI IL LITRO

La sala d’ambra a Palazzo Puskin a S. Pietroburgo

E Svetlana puntualizza su di un altro tema che da noi suscita molte polemiche: il prezzo delle benzina. “Da noi costa 60 centesimi ma nel complesso il costo della vita a S.Pietroburgo è più simile agli standard italiani, con cose che costano di più ed altre di meno. E con un grande contrasto fra il diverso potere di acquisto delle persone, fra chi guadagna bene e chi invece ha uno stipendio basso.”

“In questi anni in Russia – continua a parlare Svetlana – si sta cercando di costruire un ceto medio di persone. A S.Pietroburgo un operaio guadagna circa settecento euro al mese ma ne paga cinquecento di affitto e poi c’è il condominio, ci sono le bollette, le spese per il mangiare. C’è anche da dire che molti – aggiunge Svetlana – versando una cifra simbolica, hanno ottenuto l’appartamento in cui vivevano sotto i precedenti regimi e che era stato dato loro dallo Stato. Ma il resto è stato tutto privatizzato ed i costi sono di 2500 euro per metro quadrato di abitazione, con mutui al 14%.”

 

CITTA’ MOLTO PULITE E….

San Pietoburgo Petrodvorez chiamato anche palazzo d’estate

Alcune cose che abbiamo annotato: tutte le città russe sono pulite, non c’è un solo pezzo di carta sulle strade, non si vedono sacchetti di spazzatura; sono rarissime le persone in bicicletta (“hanno paura del traffico”, rileva Natascia); sai sempre quanto dura il rosso o l’avanti del semaforo in quanto vengono segnalati i secondi di permanenza; non ci sono persone che ti fermano per l’elemosina.

E, ancora, la gentilezza dei russi. In metropolitana si sono alzati per far sedere delle persone del nostro gruppo. Al mio stupore Katia risponde. “In Russia è normale far sedere persone anziane.” Mi chiede se in Italia è lo stesso: un’altra civiltà.

Luglio ed agosto sono i mesi dei matrimoni, ne abbiamo incontrato molte di coppie di sposi a Mosca ed a S. Pietroburgo. Ci spiega Natascia. “Non esiste in Russia il congedo matrimoniale e quindi cercano di sposarsi in periodi che consentano l’aggancio con le ferie che, anche da noi, sono nei mesi estivi. Assieme agli amici gli sposi si fanno ritrarre nei luoghi più caratteristici e quindi concludono il matrimonio al ristorante.”

E, infine, un ultimo motivo di contrasto: il tempo meteorologico e questo che tu sia a Mosca od a S.Pietroburgo.

“Anche quando c’è il sole-afferma Svetlana-usciamo sempre con l’ombrello, il tempo è molto variabile e cambia molte volte nell’arco di una stessa giornata.”

Tranne il giorno della nostra partenza, quando ha sempre piovuto. Ma già, quel giorno, il tempo non voleva che avessimo qualche rammarico, qualche tristezza. Arrivederci, Russia.

Maurizio Priano

La splendida piazza Rossa

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