In città, infatti, è un vero e proprio caos, sia per quanto riguarda le modalità di raccolta, diverse persino nell’ambito di una stessa via, sia per i quantitativi della raccolta differenziata che sembrano in vistoso calo rispetto al passato.
A tutto questo si aggiunge la carenza, da parte dell’Asmt, di un servizio informativo capillare sia per adulti, sia a livello scolastico.
Grave la situazione della raccolta differenziata: l’umido lo raccolgono in pochissimi, e spesso viene buttato tra i rifiuti indifferenziati che finiscono in discarica, con aggravio di costi per il Comune, così come accade per la plastica e per altri prodotti.
Eppure, adesso che il Consorzio ha realizzato un biodigestore per la raccolta dell’umido, questa potrebbe essere incentivata, ma da tempo immemorabile, l’Asmt non effettua più campagne di sensibilizzazione, né in città né all’interno delle scuole.
Non vengono neppure più forniti dati sulle percentuali di raccolta differenziata, ma l’impressione vedendo i cassonetti semi vuoti (specie quelli dell’umido) è che sia in forte diminuzione e comunque ben al di sotto dei limiti ottimali.
Le proteste sul modo di gestire la raccolta dei rifiuti, arrivano da molti cittadini e la situazione in via Cabruna, segnalata nei giorni scorsi con rifiuti ingombranti vicino ai cassonetti, è soltanto l’ultimo caso di una situazione caotica, che chiama direttamente in causa l’Asmt, ora gestita da Asm di Voghera.
La situazione è caotica soprattutto per le modalità di raccolta dei rifiuti urbani: ci sono due isole ecologiche sotterranee, una al quartiere Oasi e l’altra in quello di San Bernardino, eppure sempre nello stesso quartiere ci sono i cassonetti in strada.
Poco più in là, nel rione Porta Voghera, oltre ai cassonetti in strada ci sono quelli all’interno dei condomini che vengono periodicamente messi all’esterno da personale di alcune cooperative.
Molti abitanti protestano perché i cassonetti in strada che dovrebbero essere chiusi a chiave spesso non lo sono.
Nel centro storico le cose sono più o meno simili: la raccolta viene fatta quasi esclusivamente a domicilio, soprattutto per le utenze non domestiche, ma in alcune zone ci sono cassonetti che non sono chiusi a chiave, col risultato che in questi cassonetti viene messo dentro di tutto.
Insomma un vero e proprio caos con incremento di costi che alla fine vengono caricati sui cittadini grazie alla Tares. Come noto, infatti, la Tares deve coprire il 100% dei costi e più alta è la percentuale di rifiuti che finisce in discarica, maggiori sono i costi.
29 agosto 2013