Se non è il canto del cigno, per il Commercio Tortonese, poco ci manca. La situazione è gravissima: il 15% dei negozi del centro storico, nella zona più commercialmente appetibile, sono sfitti ed inutilizzati. Si tratta di ben 57 locali vuoti, molti dei quali, fino a qualche anno fa, invece, erano occupati da diverse attività.
E’ lo specchio di una crisi del Commercio che mai a Tortona aveva raggiunto certi livelli.
La situazione è grave perché i vuoti, nel tessuto economico cittadino, si notano soprattutto in quelle zone dove fino a qualche anno fa si faceva a pugni per aprire un negozio ed era impensabile vedere i cartelli “affittasi” oppure le serrande abbassate senza neppure un cartello.
Qui non si tratta più solo del centro storico e degli affitti astronomici che venivano chiesti a coloro che volevano aprire un’attività in via Emilia sud o in corso Montebello, perché quelli che potevano si sono spostati di qualche decina di metri per pagare meno; la situazione riguarda tutto il centro storico.
I dati che presentiamo oggi sono frutto di una minuziosa indagine prende in esame tutte le strade del centro, non solo la via Emilia.
Il dato che salta all’occhio è che soltanto il piccolo tratto di via Carducci, da via Emilia fino a corso Montebello, può vantare il primato di non avere negozi sfitti, ma si tratta di una zona con solo 11 negozi.
Per il resto la situazione è gravissima e quello che fa specie è via Emilia Nord, la zona in cui c’è sempre stata la fila ed invece sono sfitti ed inutilizzati circa il 10% dei negozi.
Abbiamo sempre criticato i Commerciati tortonesi asserendo che hanno i prezzi troppo elevati rispetto ad altre realtà vicine, ma adesso non si tratta più solo di prezzi, perché crediamo che piuttosto di chiudere un’attività, chiunque preferisca guadagnare di meno ma tenerla in piedi perché comunque rappresenta una fonte di reddito. Se i negozi chiudono significa che questa fonte di reddito non c’è, oppure viene ritenuta talmente bassa che non vale la pena di tenere in vita l’attività.
Per capire la gravità della situazione è sufficiente girovagare per la città:quelle poche persone che malgrado la carenza di iniziative e di manifestazioni decidono ugualmente di frequente il centro non comperano o se lo fanno hanno pochi soldi da spendere. Il risultato è che la stragrande maggioranza dei negozi sono vuoti.
Così molti chiudono e i negozi sfitti aumentano sempre di più.
Abbiamo provato a censirli, strada per strada e la situazione che emerge è drammatica.
I DATI DEI NEGOZI CHIUSI
La situazione più grave è quella in corso Leoniero, via Fracchia-Sarina e via Emilia nord, ma andiamo con ordine partendo dall’inizio della via Emilia.
Dall’ospedale fino a Largo Borgarelli ci sono 4 negozi sfitti (9,5%) su 42, nei portici fino al Duomo cioè nella zona più commercialmente appetibile della città (e anche più cara come affitti) ce ne sono 5 su 60 con una percentuale dell’ 8,3% ma tra questi figura il maxi locale che ospitava la Standa, chiuso ormai da oltre 10 anni e irrimediabilmente sfitto ed inutilizzato che sta cadendo in rovina.
Da piazza Duomo fino a piazza Arzano ci sono 39 negozi e di questi 4 (pari al 10,2%) sono inutilizzati. Nell’ultimo tratto della via Emilia fino all’incrocio con via Rinarolo ce ne sono 48 e 6 di questi sono sfitti (10,4%).
In orso Montebello su 40 negozi 4 non sono utilizzati (10%); in piazza Roma ce ne sono 2 su 25 (8%); ma le percentuali salgono vertiginosamente al 20% in via Pellizzari dove ci sono 2 negozi sfitti su 10; in via Fracchia-Sarina dove sono 5 su 22 pari al 22,7%; in corso Leoniero dove quelli chiusi ed inutilizzati sono addirittura 7 su 21 con una percentuale del 33% la più alta della città. Fra questi figura anche il maxi locale dell’ex Tesoreria chiuso da molti anni.
Per quanto riguarda le altre strade del centro cioè via Bandello, Seminario, Perosi, Giulia, Montemerlo, Ammiraglio Mirabello, via verdi e piazza delle Erbe abbiamo contato ben 18 negozi sfitti su 58 con una percentuale del 31%.
Complessivamente in tutto il centro storico-commerciale ci sono 376 locali, e fra questi 57 (pari al 15,1% sono chiusi perché inutilizzati.
UNA CURIOSITA’
Ci siamo presi lo sfizio di contare i bar presenti che nel centro storico: sono ben 42 pari all’ 11,1%.
Il bar è la tipologia maggiormente presente nel centro cittadino. Il dato deve far riflettere soprattutto in riferimento alla necessità di rivitalizzare il centro storico attraverso iniziative e manifestazioni, perché anche un semplice caffè, moltiplicato per un numero consistente di persone, può rappresentare un introito considerevole, ma se a frequentare il centro sono sempre i soliti “quattro gatti” è evidente come i ricavi siano sempre più scarsi e costringano i gestori a chiudere.
20 agosto 2013