Bartolomeo Bolla, di Tortona, afferma la scuola tipografica in provincia, iniziata con Ercole Quinciano. L’attività è apprezzata oltre i confini del nostro territorio, una risorsa per noi tutti, nel cui ambito si affermano nuove professioni
L’attività di prestigio iniziata da Ercole Quinciano sul territorio alessandrino s’è diffusa nei centri confinanti spandendosi in un lampo, in parte per la novità, in parte per merito dei guadagni piuttosto consistenti, in parte per la bravura dei nostri tipografi.
Un giovane intraprendente, Bartolomeo Bolla, è a bottega presso un bravo stampatore, con ogni probabilità Ercole Quinciano, affermato tipografo alessandrino.
L’intelligenza spiccata, unita alla voglia di apprendere, alla passione in poco tempo diventa esperto per cui ha ritenuto opportuno, ad un certo punto, di distaccarsi dai suoi maestri per iniziare l’attività in proprio.
E’ il giorno 2 settembre del 1595 quando il nostro giovane avvia la prima tipografia della città di Tortona, una data storica per l’economia alla sponda destra del torrente Scrivia.
Bartolomeo nasce probabilmente a Dernice, a due passi dalla stamperia, dov’è assunto per apprendere la professione; costì si ferma per una decina d’anni, quindi stampare in proprio è il suo sogno.
L’attività, pur limitata ad una produzione piuttosto esigua, è di elevata qualità; nel campionario include pure i fogli volanti, oggi chiamati volantini o manifesti, bistrattati a quel tempo dalla concorrenza, non nella sua bottega.
Cura la stampa importanti “manoscritti” fra i quali si annoverano I decreti del Sinodo, autore il Vescovo Maffeo Gambara, risalenti al 1599. Lo storico, Giovanni Luigi Da Milano, gli affida la pubblicazione dell’Historia della vita, Martirio e morte di San Martiano e di Sant’Innocentio vescovi di Tortona, terminata l’ultimo anno del ‘500.
Il successo del tipografo è colto dal Governato della Compagnia del Santissimo Sacramento per commissionare la riproduzione degli Statuti et ordini da osservarsi per il Monte di Pietà di Tortona.
La stamperia di Bartolomeo Bolla, tre anni dopo, provvede alla diffusione della Genealogia Guidobonorum Cavalchinorum, approntata dallo scrittore Giovanni Antonio Peranda.
L’opera di maggior pregio, uscita dalle mani di Bartolomeo Bolla, resta una curiosa Storia della Musica, unica di questo genere mai pubblicata fino a quell’epoca, dal suggestivo titolo: Alcuni mottetti, da esser posti in musica a due chori, per la solennità del SS. Rosario della Domenica prima d’ottobre, il cui autore è il Saluzzese Gerolamo Capalla, frate dell’ordine domenicano.
Franco Montaldo
26 agosto 2013