Carla D'Angelo - I“Desidero che la Guardia di Finanza di Novi sia un punto di riferimento per i cittadini che potranno avanzare esposti sia tramite il nostro telefono di servizio che venendo  ai nostri uffici. Vorrei che la Guardia di Finanza fosse vista sempre più vicino alla gente”: chi parla è il nuovo comandante della Guardia di Finanza di Novi, il capitano Carla D’Angelo. Giovane, molto giovane, ha solo ventinove anni, abruzzese d’origine, laureata in Scienze della Sicurezza Economica Finanziaria e Giurisprudenza, da meno di un mese ha assunto il comando della Compagnia di Novi.

Quali sono le sue aspettative assumendo il Comando della Compagnia di Novi?

Innanzitutto debbo dire che sono molto contenta di aver ricevuto questo incarico, sono sicura che sarà una esperienza che mi servirà, che mi darà delle soddisfazioni. Ho trovato degli ottimi collaboratori. La mia speranza è che si rafforzi sempre di più questa immagine con la cittadinanza, questo sentirsi vicino alla città in maniera concreta, contribuendo a creare un clima di fiducia. E questo non solo a parole. Dobbiamo lavorare affinchè le nostre operazioni siano a vantaggio di chi rispetta le regole della società e della legalità.

Ha già avuto modo di farsi un giudizio sul nostro territorio?

Sono da poche settimane a Novi ma da quel che ho visto si tratta di un territorio piuttosto industrializzato e che tiene testa al momento di recessione economica. Ho trovato un Distretto importante, sto visionando quella che è la realtà economica del territorio. La Guardia di Finanza fra i suoi compiti ha quello di prevenire l’evasione fiscale e di tutelare la spesa pubblica. Quindi noi lavoreremo sia sul fronte del privato che su quello del pubblico.

Introdurrà qualche novità nella lotta all’evasione?

La questione sarà a trecentosessanta gradi, controllando anche quei settori che lo sono stati meno nella precedente gestione. Controlleremo tutti gli ambiti, le aziende nel significato più ampio del termine. Si deve combattere l’evasione fiscale al fine di garantire la giustizia sociale e quindi la garanzia di tutti i servizi per la collettività. Un compito importante in un momento in cui le risorse pubbliche sono limitate e si chiedono sacrifici ai cittadini. Terrei però a precisare che la nostra lotta non sarà solo all’evasione fiscale ma trasversale in tutti i settori e quindi anche sul fronte delle uscite, relativamente alla spesa pubblica ed al controllo di tutti quegli Enti dove vengono impiegati soldi pubblici ed i relativi fondi. Il fatto stesso che il Comando della Guardia di Finanza di Novi da poco più di un anno sia cresciuto di grado, passando da una Tenenza all’essere retto da un Capitano, significa che la zona, in tutti i suoi aspetti, richiede maggiore impegno.

Non solo lotta all’evasione fiscale ma anche la sicurezza: ha fatto molto clamore il ferimento del musicista in occasione dei Venerdì di Luglio. Come pensa di affrontare la questione?

Io non conosco ancora bene il territorio, sarà mio compito di farlo nelle prossime settimane. Sicuramente la Guardia di Finanza concorre anche al mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza. La nostra, quindi, è anche una attività di prevenzione con delle pattuglie  che periodicamente, di giorno e di notte, perlustrano la città. Non ho però trovato a Novi una situazione allarmante dal punto di vista della sicurezza. I cittadini comunque possono fare riferimento anche a noi da questo punto di vista. In quanto all’episodio accaduto nei Venerdì di luglio l’idea che me ne sono fatta è di un gesto, e per fortuna, assolutamente isolato, compiuto fuori da ogni schema preordinato, criminale.

Si parla sempre più di informatizzazione dei servizi, dei controlli: intende perseguire questa via?

Siamo nell’era dell’informatica, cercando di avere procedure sempre più snelle. Da questo punto di vista ho trovato un reparto assolutamente positivo, in linea con quelle che sono le direttive politiche. Il mio compito sarà quello di portare avanti questa gestione che è anche più efficace e più vicina al cittadino.

Pensa che l’organico della Guardia di Finanza di Novi sia sufficiente per i compiti a cui deve fare fronte?

Al riguardo dico soltanto che ho alle mie dipendenze degli uomini validi e che con la passione e le competenze si può sopperire ad un difetto numerico. La questione degli organici non è però di mia competenza, deve essere affrontata a livelli più alti.

Una donna comandante della Guardia di Finanza: come si trova?

Premetto che le donne nella Guardia di Finanza sono ancora poche e che quindi l’ambiente è prettamente maschile ma già da dieci anni sono entrate in servizio in quest’Arma come ufficiali. Ho già avuto diverse esperienze lavorative, sono stata anche cinque anni in Sicilia, e non ho mai avuto problemi, mi sono sempre inserita bene ed anche qui  a Novi l’impressione è stata positiva. Indipendentemente dal sesso è importante essere equilibrati e gestire in maniera assolutamente serena il lavoro.

Quando e perchè ha deciso di abbracciare questa carriera?

Mi sono arruolata nel 2003, avevo meno di vent’anni e stavo concludendo gli studi. La laurea l’ho conseguita in Accademia. Ho scelto la Guardia di Finanza perchè ho sempre avuto una sorta di ammirazione verso questa professione ed in particolare per il ruolo dell’ufficiale, che riveste un ruolo molto delicato e che, fin da giovanissimo, è chiamato ad assumere grandi responsabilità. Mi piace questo tipo  di lavoro, la gestione di uomini e di mezzi, il poter essere alla guida di una struttura. E’ un lavoro del quale sono molto orgogliosa, che mi ha procurato moltissime esperienze sia professionali che umane e penso che non abbia uguali. Devo dire che sono molto soddisfatta.

Questo lavoro l’ha portata fin da giovanissima lontana da casa. Rimpianti?

Nessuno. A diciannove anni ero a Bergamo per il triennio in Accademia, la specializzazione l’ho svolta a Roma, poi Palermo dove sono stata cinque anni. Ho lasciato la famiglia prestissimo ma al giorno d’oggi i mezzi di comunicazione non mancano e quindi non è un problema vivere geograficamente lontano dai familiari perchè tutto è raggiungibile.

Un accenno alla sua esperienza palermitana?

In Sicilia ho lavorato moltissimo nel settore della spesa pubblica e dell’accertamento del danno erariale, in collaborazione con la Corte dei Conti. La Sicilia è una regione che impiega moltissime risorse pubbliche, compresi fondi nazionali e comunitari, per cifre molto importanti. Molto spesso si è dovuto annotare il loro mancato impiego. E’ stato un lavoro molto intenso ed interessante, ho avuto modo di arricchire il mio bagaglio professionale.

Quali qualità richiede questo lavoro?

Sicuramente spirito di sacrificio ma anche molta umiltà nella misura in cui si deve essere vicino alle persone, con un approccio umano.

Il suo miglior pregio ed il suo peggiore difetto?

Pregio e difetto al tempo stesso: l’essere molto ostinata e determinata.

 Maurizio Priano