Agire ora, prima che sia tardi, perchè altrimenti l’Italia rischia di fare la fine della Grecia, il nostro è il paese dei record, a volte positivi, ma purtroppo anche negativi, come in questo caso, infatti, i dati che seguono sono da considerare un allarme serio, che non può più essere sottovalutato dalla politica, come si è fatto per decenni, questi i dati: Il debito Pubblico, a luglio 2013 è di 2.056. miliardi euro il 127% del PIL, relativamente al PIL 2013 è prevista una riduzione del – 1,4%.

L’evasione Fiscale 2013, risulterebbe essere di 180 miliardi di euro. La pressione Fiscale effettiva, nel 2013 in % sul PIL è al 54,0%. La riduzione della pressione fiscale, nella UE 27 è del – 0,4%, mentre in Italia aumenta + 2,7.

Il sommerso 2012 – 2013 in % sul PIL è al 17,4%. Il mercato del lavoro nel 2013, registra 3,2 milioni di disoccupati, il 12% + 1,2% sul 2012. Gli Stranieri emigrano, nel 2012 si registra un + 17,9%, segno evidente che l’Italia non è più considerata il belpaese. La spesa delle famiglie è prevista in contrazione al -1,6% nel 2013, per effetto della diminuzione costante e continua ormai da un decennio, del reddito disponibile.

La domanda estera netta, principale fonte di sostegno alla crescita economica, nelle previsioni per il 2013 sarebbe del +1,1 %. Il contributo della domanda interna al netto delle scorte, nel 2013 sarebbe invece in negativo -2,0 %.

Gli investimenti fissi lordi dovrebbero diminuire del 3,5% nel 2013, per effetto di una riduzione delle spese, da parte delle imprese e delle amministrazioni pubbliche.

 

L’UNICA NOTA POSITIVA, MA…

L’unica nota positiva è il previsto pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche verso i creditori privati che potrebbe avere qualche effetto espansivo nel 2014. Infatti, l’immissione di liquidità nel sistema economico, potrebbe sostenere consumi e investimenti privati, contribuendo a migliorare le aspettative di famiglie e imprese sulle loro condizioni economiche. (fonte dati ISTAT).

Alla luce di quanto sopra, emerge un quadro che definire preoccupante è quasi un eufemismo, pertanto non è più consentito tergiversare oltre, c’è un urgente bisogno di fatti concreti, che producano effetti immediati, diversamente ci sono serie possibilità di fare la fine della Grecia.

Sono pertanto indispensabili diversi e specifici interventi, a partire da un serio ma sopratutto effettivo recupero dell’evasione fiscale, che rappresenta la chiave di svolta per risolvere i problemi, sino ad oggi si è inciso solo marginalmente, tra l’altro con una limitata riscossione effettiva di quanto accertato. Infatti dal 2000 al 2012, gli uffici delle Entrate hanno accertato un evasione fiscale di 807,7 miliardi di euro, ma la somma effettivamente riscossa è stata di soli 69,1 miliardi di euro, il 15%.

Un azione più incisiva su una massa evasa, stimata intorno ai 180 miliardi di euro, consentirebbe di ridurre la pressione fiscale, con tutti i risvolti positivi del caso, come ad esempio quello di avere consistenti risorse fresche, da investire per lo sviluppo economico e conseguentemente favorire la ripresa dell’occupazione, ovviamente anche con il supporto di leggi adeguate.

Inoltre è indispensabile abbattere la spesa pubblica, a partire dalla riduzione dei Parlamentari, dei Consiglieri Regionali e dei relativi emolumenti, e abolire il finanziamento pubblico ai partiti, un altro cancro che da decenni corrode il paese. Vanno ridotti gli stipendi dei super manager e va applicato un contributo di solidarietà del 10%, sulle pensioni d’oro. La situazione è da allarme rosso, perciò gli Italiani chiedono ai politici di agire ora, prima che sia troppo tardi, in caso contrario ci saranno gravi conseguenze per tutti e loro saranno ritenuti responsabili.

Pier Carlo Lava


9 agosto 2013