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LETTERE IN REDAZIONE: Quale speranza rimane per le 28 cuoche di “Costruire insieme?”


I nostri vecchi, che su molte cose avevano ragione, solo che noi, giovani di allora non volevamo capire (che poi è quello che succede ancora oggi nel dialogo fra diverse generazioni), dicevano che i proverbi sono la saggezza dei popoli.

Secondo uno di questi la speranza è l’ultima a morire e recentemente, anche Papa Bergoglio, ha invitato i giovani a non perderla mai.

Ovviamente è giusto infondere coraggio, dare speranza, ma si fa presto a parlare quando non si è dentro il problema, come invece succede per le 28 cuoche di Costruire Insieme, che alla luce dell’evoluzione della situazione, vedono ridursi al lumicino la speranza di avere di nuovo un lavoro.

A questo proposito, l’USB, con il delegato sindacale Nicola Stornini, l’unico Sindacato che da sempre lotta al loro fianco per la difesa dell’occupazione, vista la probabile intenzione del Comune, di affidare il servizio mense all’Aristor (e qui vale la pena di ricordare che si tratta di una società mista, pubblico 14% e privato 86%), ha presentato all’Amministrazione Comunale, la proposta di costituire una Cooperativa di fascia B delle cuoche, per tentare di salvaguardare almeno in parte i posti di lavoro.

Tra l’altro, va sottolineato il fatto, che il Consiglio di Amministrazione della stessa non avrebbe costi, in quanto i componenti sarebbe anch’essi degli operatori come gli altri, un ulteriore vantaggio in termini di competitività, oltre alla collaudata professionalità delle addette.

La risposta a questa proposta è arrivata quasi subito, nell’incontro tra l’Assessore Maria Teresa Gotta, la Dott.ssa Biscaldi e l’ USB, nel quale l’ Amministrazione ha deciso di non affidare il servizio tramite convezione per gestire 2 asili nido.

Preso atto della risposta negativa, in una successiva riunione delle attiviste USB, le stesse, hanno ritenuto che lo scontro sia ormai inevitabile e pertanto hanno democraticamente deciso di presentare un esposto alla corte dei conti e alla G.di.F, in merito al trasferimento dei servizi da Aspal all’azienda speciale e sull’ampliamento del servizio mensa all’Aristor.

L’Usb afferma di rendersi conto che lo scontro potrebbe lasciare delle vittime sul territorio, ma questa ulteriore posizione negativa dell’Amministrazione, a fronte di una proposta di collaborazione, non lascia altre alternative, inoltre si dichiara perplessa, nei confronti di questa classe politica che si dice di sinistra… ma che a quanto pare al proprio interno, ha taluni esponenti, che assumo atteggiamenti che sconfinano nel protagonismo e praticano una linea politica, con la quale si prendono decisioni che rischiano di mettere in grave difficoltà molte famiglie, al punto che in una futura elezione, sarebbe meglio riflettere se confermargli il consenso.

Certo sono dichiarazioni e decisioni forse un po forti, ma per certi aspetti comprensibili, se si tiene conto dello stato d’animo e delle preoccupazioni delle cuoche di Costruire Insieme, per il loro futuro e per quello delle loro famiglie e a questo proposito, per capire meglio il loro comportamento, basterebbe cercare di immedesimarsi nella loro situazione e chiedersi che cosa faremmo noi se fossimo al loro posto?.

La situazione, appare dunque alquanto compromessa, al punto che c’è da domandarsi, se e quanta speranza rimane ancora per le 28 cuoche di Costruire Insieme, dato che è molto probabile, che purtroppo, difficilmente finirà bene.

Pier Carlo Lava



 17 agosto 2013

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