Mi preme, visti i continui lanci di stampa, esternare le mie considerazioni in merito a cosa sta accadendo sulla famigerata tratta del Terzo Valico.

Come sapete Pozzolo, all’unanimità, ha approvato lo scorso anno una delibera contraria all’opera motivandone ampiamente i contenuti.

Ma qui non si tratta di fare battaglie ideologiche o strumentali, almeno non per noi.

Credo invece , e vengo al dunque, che il problema che andrebbe superato, dopo decenni di discussioni, sia prima tecnico e solo dopo politico.

Oggi, a metà del 2013, con le ruspe che scalpitano, esistono tali lacune che impedirebbero di iniziare i lavori di qualsiasi tipo di opera, figuriamoci di questa.

Nell’ormai lontano 2005 ci eravamo permessi di chiedere che venisse effettuato uno studio preventivo sulla logistica e sulle ricadute dei nostri territori; al fine di capire utilizzo e opere connesse.

Ovvero se l’opera andava fatta, amministratori e cittadini avrebbero dovuto sapere quanto e quale sarebbe stato l’indotto in termini di logistica atto a giustificare un così ingente investimento.

Era già abbastanza curioso allora che tale studio non esistesse già.

L’approvazione e l’attuazione di tale ricerca sarebbe dovuta avvenire nei successivi sei mesi.

Adesso, solo dopo 8 anni, viene attuato il protocollo di intesa per effettuare questo studio che, previo accordi, bandi e redazione stessa potrebbe essere pronto a fine del 2014 (obiettivamente inizio 2015).

Unitamente a quanto sopra riemergono prepotentemente i dubbi ambientali legati all’amianto ed alle falde acquifere; sul cronoprogramma pesa ancora un’esecuzione pensata in lotti costruttivi e non funzionali, non si ha riscontro sull’eliminazione dello “shunt” (non si sa se ad Alessandria verrà o meno realizzato quel polo logistico che era tra i presupposti della realizzazione dell’opera) e ciliegina sulla torta si legge ancora la dicitura AV/AC ovvero “alta capacità” (merci) / “alta velocità” (persone). E’ necessaria una linea ad alta velocità per le persone tra Genova e Rivalta Scrivia?

Ora è possibile affermare tutto ed il contrario di tutto, si può strumentalizzare, si possono accusare i comitati e si può mettere la testa sotto la sabbia ma ad oggi, non sono chiari i presupposti, non solo economici, ma funzionali per iniziare un’opera di questo tipo. Ciò che ritengo profondamente miope e sbagliato è il non dubitare e limitarsi, come ho denotato in taluni amministratori, a pensare in maniera preponderante alle possibili (ma aggiungo assai improbabili) ricadute positive sul proprio Comune.

Non esistono inconfutabili presupposti funzionali per investire più di 6 mila milioni di euro e più di 10 anni di tempo nella realizzazione del terzo valico.

Nel contesto che stiamo attraversando, in cui il disagio sociale e occupazionale delle persone è palpabile, senza dati inoppugnabili non è possibile avallare un’opera del genere.

Solo a Pozzolo abbiamo questi dubbi?

Roberto Silvano – Sindaco di Pozzolo Formigaro – www.notavterzovalico.info



 1° agosto 2013