Site icon Oggi Cronaca

LETTERE IN REDAZIONE: Gli orionini rispondono “Abbiamo accolto Franco per carità cristiana, nulla da nascondere”

Egregio Direttore Oggi Cronaca e signora Ivana,

La Piccola Opera della Divina Provvidenza sostiene decine di attività caritative in Italia e in altri 30 Paesi nel mondo, occupandosi di emarginati gravi, disabili, anziani in difficoltà, minori e di tutte le povertà chebussano alla porta delle Case di Don Orione.

L’attenzione alle fragilità e al disagio sono una priorità assoluta per i religiosi e i laici che, seguendo gli insegnamenti del santo fondatore, incontrano positivamente ogni giorno i bisogni dei più poveri e bisognosi.

Si potrà ben comprendere come la legalità e la regolarità siano un imperativo nella gestione delle Opere e come lo stile familiare sia alla base della conduzione dei servizi offerti.

Proprio con lo stile familiare il signor Francesco (detto Franco) è stato accolto nell’aprile del 2007 presso il Paterno, offrendogli un posto di lavoro con la qualifica di COLF per la comunità religiosa della Casa Madre di Tortona, tenendo in considerazione l’età e la difficoltà a trovare un lavoro stabile.

È palese come un’Opera così estesa, soprattutto nella città in cui San Luigi Orione è in modo significativo presente con il Santuario e il Centro Mater Dei, non possa e voglia avere cadute di stile nella relazione con i propri collaboratori.

Pertanto, appare logico che un’istituzione così importante abbia potuto tacere e sottovalutare un

infortunio solo per una pubblicità negativa?

Inoltre, elemento noto e scontato per gli addetti ai lavori, esistono tutte le tutele assicurative garantite dall’INAIL al quale i datori di lavoro versano i contributi e non c’è motivo per nascondere gli eventi.

Se ci fossero elementi reali e sostanziali, perché il signor Franco non si è rivolto a un legale o ad

organizzazioni sindacali?

La Congregazione non teme la verità, ben consapevole della correttezza dei propri comportamenti, che sono andati anche oltre i criteri di giustizia previsti dalle normative. Dispiace dover riferire – e lo facciamo solo perché costretti – che l’Opera orionina ha aiutato il lavoratore e la famiglia con sovvenzioni non dovute, a puro titolo di carità, come fa con molti casi di persone in difficoltà.

Non ci si aspetta gratitudine, virtù ormai in disuso, ma neppure è tollerabile la denigrazione attraverso ricostruzioni dei fatti unilaterali e ben distanti dalla realtà.

Se il Signor Francesco pensa di essere vittima di comportamenti ingiusti ha tutto il diritto di tutelarsi utilizzando le vie legali.

Qualora invece proseguisse nella strada intrapresa della diffamazione e delle minacce, sarà l’Opera a vedersi costretta ad assumere iniziative legali a salvaguardia del proprio buon nome e della realtà dei fatti.

Ringraziando per l’attenzione e certi di aver contribuito a far emergere una verità diversa, salutiamo

distintamente.

La Direzione Provinciale dell’Opera Don Orione



Ringraziamo la Congregazione orionina per il suo intervento e, come da linea editoriale, informiamo tutti i lettori, che da noi la controreplica non esiste: si è trattato di un botta/risposta: critica e replica. La discussione, per quanto ci riguarda, finisce qui.

21 agosto 2013

 

Exit mobile version