Che cosa succederebbe se per una notte all’anno nessun crimine venisse punito e tutti sarebbero liberi di fare qualsiasi cosa, rubare, rapinare e persino uccidere?
Come reagirebbero gli uomini senza più alcun deterrente? Funzionerebbero i loro freni inibitori?
Sono alcune delle domande che inevitabilmente ci si pone dopo aver visto “La notte del giudizio”, un film realizzato con un piccolo budget e con attori poco conosciuti, ma sicuramente un bel thriller.
Le domande potrebbero sembrare retoriche e prive di un senso logico ma se lo spettatore non si distrae dalle scene ma coglie i dialoghi in sottofondo fatti al telegiornale capisce che l’ipotesi, pur essendo fantascientifica, ha un certo fondamento.
Il film è ambientato nel 2022 (ma praticamente ai giorni nostri perché è tutto uguale adesso) e siamo negli USA, dove la criminalità è ai minimi termini ed è diminuita del 99% rispetto ad oggi e la disoccupazione pure e tutto è dovuto alla “notte dello sfogo” cioè 12 ore (dalle 19 alle 7 del mattino) in cui i reati non esistono, le forze dell’ordine e di polizia non intervengono, neppure il 118, o i Vigili del fuoco.
Questa pratica, dove la gente è libera di ammazzare, rubare, stuprare, o barricarsi in casa, ha successo perché i criminali aspettano questo momento dell’anno per agire, poi muoiono spesso i pezzenti, i poveri e quindi lo Stato risparmia nell’assistenza.
La vendita di armi (legale negli usa) cresce a dismisura così come i sistemi di protezione per barricarsi in casa e non permettere a nessuno, in quelle 12 ore, di entrare.
Non mi dilungo troppo sulla trama, aggiungo solo che il regista, fra i molti aspetti che avrebbe potuto trattare, ha preferito soffermarsi su uno solo: la violenza insita che c’è dentro ognuno di noi, la voglia di ribellarsi, di picchiare, di fare del male quando vediamo che qualcosa a nostro modo di vedere non funziona o qualcuno ci sta proprio sullo stomaco.
Tutta la violenza repressa in un anno che improvvisamente esplode. Nessun’altro tema viene toccato: solo quello della psiche umana.
Il regista, James De Monaco è quasi sconosciuto: è stato sceneggiatore de “Il negoziatore” ed è al suo secondo film dopo lo sconosciuto “Staten Island” interpretato dallo stesso attore protagonista della Notte del Giudizio, cioé Ethan Hawke (Getaway e Sinister) mentre la protagonista femminile è Lena Headey moglie di Leonida in “300” . Per il resto tutti attori sconosciuti ma che recitano in modo abbastanza credibile
Il film è vietato ai minori di 14 anni, ma le scene non sono crude o meglio, non lo sono più di tanti altri film in circolazione con gente che spara e si ammazza a volte con modi ancro più barbari e cruenti, ma non sono vietati.
Qui anche le scene di sangue sono contenute.
E’ stato vietato forse perché potrebbe istigare la violenza nei più giovani, che potrebbero non capire, ma francamente non ci ho trovato alcuna scena forte o macabra o particolarmente violenta, e alla luce della trama e di quello che il regista, visto il tema, avrebbe potuto realizzare soprattutto se pensiamo a persone torturate o violentate.
Tutte cose che nel film invece, non si vedono.
Il film è sicuramente originale, e abbastanza particolare, perché alla fine, inevitabilmente, ognuno di noi si interroga: cosa avrei fatto io al posto di uno dei personaggi del film in quella situazione?
3 agosto 2013