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CASALE MONFERRATO: Il sindaco scrive a Letta:«Il Patto di Stabilità blocca la bonifica amianto»


«Chiedo di poter procedere all’adozione di provvedimenti contingibili ed urgenti che consentano da un lato di inibire l’esposizione della popolazione alle fibre di amianto (nello specifico nella rimozione del polverino), dall’altro di non aderire ai vincoli del Patto di Stabilità, tenuto conto che lo stesso andrebbe ad incidere negativamente sulle procedure di bonifica».

Con queste parole si chiude la lettera che il sindaco di Casale Monferrato Giorgio Demezzi ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, al ministro all’Economia Fabrizio Saccomanni, al ministro all’Ambiente Andrea Orlando e al ministro alla Salute Beatrice Lorenzin.

Ed è proprio il delicato tema dei fondi necessari per proseguire nella bonifica dei manufatti d’amianto, l’oggetto della missiva: «La presenza di materiali e manufatti contenenti amianto – scrive il sindaco Demezzi – costituisce in ogni contesto, e soprattutto nel territorio coincidente con gli ambiti territoriali del Distretto Sanitario di Casale Monferrato, un rilevante problema a carattere ambientale, con importanti ricadute sanitarie (per le patologie ad esso correlate), ad impatto sociale (anche in relazione alla percezione del rischio ad esso associata) ed economico, in considerazione dei costi conseguenti agli interventi di bonifica dei siti con materiali contenenti amianto, e soprattutto incidendo negativamente sui processi di valorizzazione del territorio casalese ed i relativi programmi di sviluppo».

Il sindaco Demezzi nella lettera afferma però che «La salute costituisce indubbiamente la risorsa più importante per la prosperità sociale ed economica di ogni comunità, ed il miglioramento dei livelli medi di salute della popolazione rappresenta un obiettivo prioritario per qualsiasi governo e per qualsiasi ideologia politica; non è da ritenersi possibile che alcun patto di stabilità, documento e strumento a valenza economica, possa avere ricadute sulla salute in quanto lo stesso andrebbe contro i principi della tutela della salute pubblica, elemento cardine per qualsiasi Stato democratico».

Il messaggio del primo cittadino è stato inoltrato anche ai due deputati casalesi, gli onorevoli Cristina Bargero e Fabio Lavagno, e alla senatrice di Novi Ligure Manuela Repetti.

 1° agosto 2013

 

 

 

 

 

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