L’uomo ha un ruolo subalterno, non è né esecutore né creatore della musica, è un liberatore del suono. Non si accetta il principio “composizionale” della conseguenza logica, e neppure la concezione della musica in quanto suono organizzato.
Per tutti questi motivi, è stato naturale individuare un programma riabilitativo basato sui suoni e sulla musica, per il quale i fisioterapisti e logopedisti del Borsalino hanno seguito uno specifico programma formativo. Sono i pazienti a far emergere i suoni attraverso gli strumenti messi a disposizione dai terapisti, secondo il grado di autonomia e condizione, in un preciso ordine che viene seguito rispettando, quando serve, il silenzio.
L’Officina del Suono ha trovato collocazione accanto alla Sala Pittatore, al terzo piano del presidio Borsalino: “Come tutti i laboratori, ha come obiettivo anche la socializzazione tra i pazienti, spiega il dottor Petrozzino. Vorrei ricordare che ogni progetto terapeutico del paziente, assolutamente individualizzato, parte da un’attenta osservazione iniziale, teso a valutare le abilità cognitive, motorie, prassiche, le autonomie personali, ma anche l’assetto relazionale, quello emotivo individuale, oltre che le capacità di comunicazione e socializzazione e le attitudini e le motivazioni. Anche in questo caso, l’obiettivo del progetto è quello di promuovere programmi strutturati e definiti da dettagliati protocolli di cura, che si pongano l’obiettivo di valutare e promuovere l’autonomia dei pazienti nelle attività quotidiane primarie e in quelle secondarie o complesse, intervenendo su disabilità di natura motoria e cognitivocomportamentale collaborando, quando necessario, con gli operatori sociali del territorio”.
L’Officina del Suono, si aggiunge ai numerosi laboratori e servizi riabilitativi già in funzione presso il Borsalino: sport–terapia, arte-terapia, Laboratorio sensoriale, Laboratorio di terapia occupazionale, Laboratorio di riabilitazione cognitiva, Idrochinesiterapia, Logopedia, Arteterapia.
1° agosto 2013