“Sono pensieri dei tortonesi in merito alla chiusura dei reparti Pediatria e Ostetricia – dice il vice presidente dell’associazione Fabrizio Vercelli – che abbiamo raccolto perché in occasioni come questa troviamo profondamente ingiusto che i tortonesi non possano intervenire.”
Sul manifesto frasi di ogni genere: “Penso che l’Ospedale di Tortona debba essere tutelato in tutto e per tutto contro logiche assurde e irrazionali: luogo di cura, di cultura umana, di ricordi…” a cui si aggiunge “Difendiamo la professionalità dei nostri medici ed infermieri, tenetelo aperto, banditi” o ancora “Con tutte le cose che ci sarebbero da chiudere… dopo l’ospedale, quando chiuderete le scuole?”
Poi ci sono le frasi- slogan contro dirigenti e politici come: Meno dirigenti amministrativi più formazione del personale, La Pediatria non si tocca, Mentre i politici rubano gli ospedali chiudono, Grazie a tutti i politici che hanno tenuto conto delle 10.000 firme raccolte dai cittadini e aver chiuso un reparto moderno e funzionante, Grazie perché i nostri figli non nasceranno più a Tortona, Mangiate meno! E utilizzate i soldi per le cose che servono! 1919: Tortona si fregiava di un nuovo ospedale. 2013: si chiudono reparti fondamentali per un servizio basilare ai nostri bambini. È questo il progresso? Tagliate gli sprechi, non l’efficienza!
Ecco questi sono gli umori dei tortonesi che non hanno potuto far sentire la loro voce nel consiglio comunale “aperto” che si è svolto in serata, ma solo in un foglio di carta.
17 luglio 2013