Parte del pubblico

Parte del pubblico

Non ci voleva molto per capire che Tortona e il Tortonese sono indietro rispetto ad altre realtà e che le belle parole e i bei propositi se non sono accompagnati da fatti concreti rimarranno sempre lettera morta, perché se non si agisce subito e in fretta proponendo pacchetti turistici ed iniziative di rilievo, difficilmente si potranno avere dei benefici da Expo 2015 e attirare turisti in zona.

Questo il messaggio emerso dal convegno organizzato dal Comune di Tortona che si è svolto lunedì sera alla sala della Fondazione.

La serata era stata organizzata con lo scopo di capire se e quali prospettive di sviluppo potrebbero esserci per il Tortonese con l’Expo in programma a Milano dal 1° maggio al 30 ottobre 2015, un evento che prevede la partecipazione di circa 20 milioni di visitatori.

La dichiarazione più importante di tutta la serata forse è stata  quella del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, Dante Davio, che in poche semplici parole ha capito subito la situazione: “Bisogna fare sistema – ha detto Davio – cioè censire le eccellenze del territorio e proporle”.

E’ quello che alla fine, poi, ha detto l’esponente di Expo 2015, Alberto Bina,  sottolineando la necessità di fare presto e di investire tanti soldi, perché più si investe più i “ritorni” saranno cospicui.

Ecco i due elementi principali su cui bisogna puntare e che Tortona sta dimostrando di non avere: i soldi innanzi tutto, perché il Comune – come noto – chiuderà in rosso il Bilancio di fine anno posticipando ai due anni successivi 900 mila euro e poi la volontà di fare perché sono almeno due anni che esiste il marchio dei prodotti locali e non ricordiamo neppure un’iniziativa per valorizzarlo,  se non una doppia presentazione del marchio stesso rimasto oggi, lettera morta.

Come sempre le speranze di un possibile rilancio saranno legate ad un auspicato intervento della Fondazione che se non fosse un ente ma una persona, come minino sarebbe già stata dichiarata santa.

 

LA SERATA DEI SE



convegno expo -3I“Se riuscissimo ad intercettare anche piccoli spicchi di questa massa di gente diretta a Milano – ha detto il sindaco Massimo Berutti – saremmo a posto perché l’Expo può rappresentare un’occasione per il rilancio del nostro Territorio e dei nostri prodotti.”

“Eravamo partiti con idee diverse – ha detto Gabriele Piccinini di Progetto Derthona – poi la crisi ha avuto i suoi effetti ma alcune iniziative le abbiamo fatte anche se tutti noi siamo dei volontari in questo progetto. Comunque la cosa importante da fare è valorizzare il territorio e i suoi prodotti”.

Come potrebbe accadere tutto ciò lo ha spiegato il Direttore delle Relazioni Esterne e Istituzionali Padiglione Italia a Expo, Alberto Mina: “Ci sono tre possibilità – ha detto Bina – la prima è quella di inserire in un portale internet di prossima realizzazione tutte le strutture ricettive e le offerte turistiche con le varie opzioni e possibilità; la seconda è quella di far parte di Expo 2015 attraverso una presa di contatto con un’apposita società a cui proporre eventi e manifestazioni che potrete organizzare in loco. La società avrà il compito di pubblicizzarli e di inserirli nell’ambito dell’Expo in modo che le persone interessate possano prenotarle. La terza opzione invece è proprio quella di affittare uno spazio espositivo all’interno del Padiglione Italia ì: è possibile farlo per un giornata per organizzare eventi promozionali e tanto altro.”

L’Expo, insomma,  rappresenta una vetrina dove mettere in mostra le attrattive di un determinato territorio in modo da renderlo attraente per una parte dell’enorme massa di turisti diretti a Milano che – vista l’estrema vicinanza – potrebbero scegliere di visitare anche l’area Tortonese o addirittura dormire qui, in loco, in caso di eccessiva saturazione degli alberghi milanesi. Questa ipotesi di rilancio, però va subito scartata in quanto le strutture ricettive presenti nel Tortonese sono ridotte davvero al lumicino ed hanno pochi posti da offrire nel settore alberghiero.

Rimane l’attrattiva turistica: “in questa direzione però – ha detto Bina – è preferibile agire in un’ottica macroscopica cioè mettendosi insieme e radunare le forze per proporre attrattive di grande respiro, come sta accadendo sul lago di Garda, ad esempio, dove Comuni, enti ed associazioni di province e regioni diverse hanno dato vita ad un marchio ad hoc. Vale la regola che più si è in tanti e più sono diversificate e attraenti le proposte e maggiore è la possibilità avere riscontri turistici. In pratica più si investe più Expo darà un ritorno.”

 

CONCLUSIONI AMARE?

Unirsi e fare presto, quindi, ma soprattutto proporre pacchetti turistici di grande spessore in grado di attirare gente.

Come? Con un soggetto in grado di unire attorno ad un unico, importante progetto, enti, associazioni di categoria, produttori locali ed altri in grado di stilare programmi e pacchetti turistici da inserire tra le offerte dell’Expo per invogliare la gente a visitare il Tortonese.

E chi farà tutto questo?

Qui viene il bello: il Comune di Tortona? Le associazioni di categoria? Altre associazioni come la strada del Vino o Progetto Derthona?

Chi si occuperà di tirare le fila, di raggruppare tutti gli enti interessati in una specie di consorzio? Chi predisporrà i pacchetti turistici e le offerte  che riguardano il territorio tortonese? E chi predisporrà le offerte in termini di prodotti tipici di ospitalità e di cibo, visto che il tema dell’Expo sarà la nutrizione?

Il sindaco? L’assessore alla cultura? Ma hanno il tempo, le capacità e le risorse per fare tutto questo?

Non si sa: dal convegno non è emerso. Forse un soggetto terzo, forse un ente o un nuovo soggetto realizzato ad hoc. Chissà, magari l’ennesima società appositamente costituita che visti i tempi burocratici necessari per avviarla rischia di iniziare ad operare proprio a ridosso dell’Expo e cioé troppo tardi.

Già il fatto che al convegno – a parte un collega arrivato in ritardo – eravamo gli unici giornalisti ad aver assistito dall’inizio alla fine ai lavori, la dice lunga sulla capacità degli organizzatori di promuovere gli eventi.

L’impressione che abbiamo avuto dalla serata è stata quella che l’Expo, per il Tortonese, potrebbe rappresentare una sorta  di  “vorrei ma non posso” cioé trovarsi di fronte a problemi apparentemente insormontabili e più grossi delle persone che vorrebbero partecipare.

Speriamo di sbagliarci.

 Angelo Bottiroli

16 luglio 2013

convegno expo -L