Eccoli in sintesi:
Andamento mensile: nel mese di giugno, rispetto al mese precedente, si è assistito ad un aumento delle ore complessive di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) in provincia di Alessandria: + 13,06% (da 807mila a 912mila).
Andamento secondo trimestre 2013 (aprile-maggio-giugno): sempre in provincia le ore di cassa autorizzate, sempre riferite al totale delle tre tipologie di ammortizzatore sociale, sono diminuite del 13,19 % rispetto al trimestre precedente e del 22,94 % rispetto allo stesso trimestre del 2012.
Andamento primo semestre: si evidenzia che il primo semestre del 2013 è, seppur di poco, il semestre con il più alto numero di ore autorizzate degli ultimi quattro anni, con quasi 6 milioni di ore per la provincia di Alessandria, con un picco di ore autorizzate nel mese di gennaio 2013: quasi un milione e quattrocentomila ore (+ 3,13% in più rispetto al primo semestre 2012).
Analizzando invece l’utilizzo della cassa integrazione da parte dei vari settori produttivi, nel primo semestre al primo posto si riconferma l’industria con l’utilizzo del 67,27% di ore sul totale (più di 3 milioni e 900 mila ore), seguita dal settore dell’artigianato (12,77% di ore), da quello edile (11,54%) e dal commercio (8,25%) (—per dati più dettagliati vedere denominato “Cig Al settori” nel file excel allegato alla presente).
E precisa: “In prospettiva, il dato che ci preoccupa maggiormente è l’esaurimento delle ore di cassa integrazione a disposizione delle aziende, considerando che il passo successivo per il lavoratori è la mobilità, senza dimenticare che, se si andrà avanti di questo passo, i 40 milioni di euro stanziati per proroga della cassa in deroga in Piemonte non basteranno a coprire il fabbisogno delle aziende fino a fine anno”-
“Tutto ciò – rimarca Alessio Ferraris, segretario generale Cisl Alessandria-Asti – rischia ovviamente di generare non poche conseguenze negative per la tenuta sociale del nostro territorio, che è costituito in larga parte da settori composti da piccole aziende”, portando l’attenzione in particolare su quelle che da anni sono le aree più martoriate dalla crisi: il distretto orafo valenzano ed il territorio casalese dove sono concentrate molte aziende legate alla produzione di elettrodomestici, settore in forte crisi.
30 luglio 2013