L’Amministrazione Comunale ritiene necessario fornire alcune precisazioni utili a cittadini e imprese sulla nuova tassa sui rifiuti, la Tares.
Innanzitutto bisogna dire che le scadenze del nuovo tributo sono fissate dalla legge, la quale prevede quattro rate da pagare nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre dell’anno di competenza. Le difficoltà interpretative e i dubbi relativi ad un possibile spostamento al 2014 dell’entrata in vigore del nuovo tributo (auspicato e richiesto da questo Comune, proprio in ragione delle pesanti conseguenze su imprese e famiglie) hanno causato un ritardo – non dipendente dalla volontà dei Comuni – tale da portare all’accorpamento delle prime tre scadenze in una sorta di maxi-rata da pagare nel mese di luglio 2013.
Le facoltà di deroga avrebbero consentito soltanto una qualche modulazione dei pagamenti, ferma restando la liquidazione entro il mese di ottobre. In pratica, si sarebbero potute prevedere più rate concentrate nei mesi di luglio, agosto e settembre. Considerato il periodo estivo e tenuto conto degli aggravi burocratici a carico di cittadini e imprese, si è ritenuto di non derogare alla norma generale.
In ogni caso, non sarebbe stato possibile applicare le norme introdotte lo scorso anno per la vecchia Tarsu, con un maggiore numero di scadenze frazionate tra la fine dell’anno e i primi mesi dell’anno successivo. Anche per questa ragione, l’Amministrazione Comunale ha a lungo sperato e si è schierata perché l’entrata in vigore della Tares venisse rinviata al 2014. Abbiamo da lungo tempo segnalato che l’anticipo delle scadenze di pagamento, il loro accorpamento rispetto alla vecchia normativa, oltre alla sovrattassa – obbligatoria e non eliminabile dal Comune – di 30 centesimi a metro quadrato, rappresentano elementi di forte criticità nella normativa che regola la Tares. La teorica e limitatissima possibilità di modulazione delle scadenze, inoltre, si scontra con una situazione di cassa resa critica da altre decisioni dello Stato. Ci riferiamo, in particolare, all’Imu sulle abitazioni principali, il cui pagamento è stato sospeso senza che ai Comuni venissero corrisposte le risorse che la prima rata avrebbe garantito nel mese di giugno.
Nell’interesse di famiglie e imprese, l’Amministrazione comunale precisa che nessuna sanzione o azione di recupero coattivo sarà intrapresa automaticamente in caso di ritardato pagamento della prima rata Tares.
In sede di approvazione del bilancio di previsione 2013, nel prossimo mese di settembre, in base alle criticità da più parti segnalate e all’andamento dei flussi di cassa, la Giunta valuterà le azioni più opportune per venire incontro ai contribuenti, partendo dalla necessità di evitare ogni gravame a carico di chi abbia incontrato comprensibili difficoltà nel rispettare la prima scadenza di pagamento.
21 luglio 2013