Il dibattito sul piano industriale ATM manifesta ,al di là delle cifre evidenti nella loro durezza, un debolezza concettuale di notevole rilievo: la scarsa attenzione ai diritti del cittadino utente penalizzato due volte , una come diritto alla mobilita’ costringendo la gente a natale ad utilizzare ,quando la domanda e’ massima,la stessa quantita’ di trasporto pubblico di Agosto. In altri termini,lasciandola a piedi. Questo perche’ il.dissesto impone il livello dei servizi al minimo .L’altra, operando una riduzione del salario indiretto perche’ se voglio spostarmi devo usare il mezzo privato,anche se sto pagando le tasse al massimo.

Come USB abbiamo, da sempre, propugnato un’idea di vivibilita’ urbana rispettosa del.diritto dei cittadini alla mobilita’,con il rilancio del trasporto pubblico. Tutto questo e’ assente nel dibattito attuale,non si parla di corsie preferenziali, biglietti giornalieri e settimanali, calibratura dell’offerta di servizio in base alla domanda potenziale.

Quindi di fatto la politica,nella definizione degli obiettivi e’ assente, per esempio il parcheggio.il via parma ,che costa 650.000 euro all’anno e ne incassa 150.000, come ordine di grandezza , aveva un senso con l’isola pedonale, da qui la sostenibilita economica di un progetto altrimenti fallimentare……. chiaro poi che i conti non tornino. Troppo lunga la lista degli errori commessi da dirigenti che non pagheranno gli errori imposti da giunte compiacenti ,non ultimo, le voci che parlano di una azienda in crisi che spende 200.000 euro per consulenze e di contratti di solidarieta’ senza sapere se si possono fare oppure no……. che non verifica i presupposti di forme di mobilita’ lunga etc Abbiamo qualche speranza? Forse e’ meglio non saperlo.

Giovanni Maccarino- segretario provinciale Usb