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CASTELNUOVO SCRIVIA: Un libro per ricordare Cesare Zerba


Un momento della presentazione

Interessante serata quella di giovedì scorso a Castelnuovo Scrivia. Cadeva il quarantesimo anno dalla scomparsa del Cardinale Cesare Zerba. La comunità ha voluto ricordare, come Comune, come Parrocchia e come Biblioteca civica l’ avvenimento. Ci si è ritrovati nel punto che rappresenta il passato, il presente e ci auguriamo il futuro della nostra vita, il Palazzo Podestarile. Che vi sia passato Teodorico è più leggenda che storia. Che vi siano passati il Carmagnola, i Bandello, forse Leonardo da Vinci è più storia che leggenda. E così Borso d’ Este, i Visconti e gli Sforza, i Marini. Chiudiamo con il Bonaparte.

La nostra intenzione è di fare cronaca, non impartire una lezione di storia. Cesare Zerba fu un personaggio del secolo scorso. Umile di origine, prete per vocazione, fu ordinato nel 1915, visse subito in grigioverde come cappellano militare i primi momento della sua missione. Tornata la pace, iniziò una splendida carriera nella chiesa, rimanendo tuttavia sempre prete e castelnovese. Chi lo ricorda in vita sa che, concedendosi un breve periodo di vacanze estive, veniva al suo paese, viveva nella casa natia, ma lo si trovava al mattino in chiesa per celebrare la messa, sul sagrato ad ogni momento per discutere, come bravo docente, tutti i grandi problemi umani del momento. Parlava con semplicità delle sue grandi esperienze di vita, da castelnovese ai castelnovesi. Il Comune, in suo ricordo, ha iniziato a pubblicare una collana di studi teologici, che sta curando l’attuale presidente della Biblioteca civica Roberto Carlo Delconte.

Titolo del volume: Il nestorianesimo: appunti per un’ eresia cristologica. Che si abbia il coraggio, in tempi difficili come quello che stiamo vivendo, di ricordare la nostra storia con un libro è un segnale positivo. Il libro presenta anche un’Appendice con altri tre interessanti articoli dell’Autore, tra cui quello dedicato al Cardinale Zerba e pubblicato su “L’Osservatore Romano” l’11 luglio del 2003.

Il parroco Don Bruno Bottallo, di cara memoria, sottolineò in uno scritto del 1988 che quando una popolazione permette che in essa fioriscano “i grandi”, in essa c’è qualcosa di buono, di spiritualmente fertile. Ringraziamo, per aver permesso l’ incontro, il Sindaco Dott. Luise, il Vicario generale della Diocesi di Tortona Mons. Pruzzi, l’ autore e curatore Delconte, la lettrice Paola Capelli. Nella commemorazione è apparso, quasi di nascosto, un altro grande sacerdote (e prevosto, nel vero senso della parola), Mons. Ezio Cerutti. Ci guidò con paterna sollecitudine negli anni in cui vivemmo la presenza di un “nostro” Cardinale. Ci fece sentire importanti, senza imposizioni. Riposa oggi con i nostri defunti nel Cimitero delle Grazie. Noi piccoli, Zerba e Cerutti grandi. Dio ci vuole bene se ce li ha donati.

 Lino Stella



 14 luglio 2013

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