C’è il rischio che la gara la quale il Comune ha venduto le azioni dell’Asmt all’Asm e alla Ariet di Voghera non sia regolare, perché forse, il Comune, non era autorizzato a farlo e quindi il provvedimento possa essere impugnato o annullato, perché effettuato in violazione alla legge.

A sollevare la questione è l’Autorità d’Ambito (Ato) che ha chiesto a Gestione Acqua, la società pubblica che si occupa dell’erogazione dell’acqua potabile (di cui fa parte l’Asmt), delucidazioni in merito.

Il nocciolo della questione è semplice: l’Asmt è entrata a far parte di Gestione Acqua in qualità di società pubblica in rappresentanza di un ente pubblico (Comune di Tortona) che aveva la gestione dell’erogazione dell’acqua in rappresentanza di un vasto territorio e adesso non ce l’ha più.

Mauro D' Ascenzi

Mauro D’ Ascenzi

“Le azioni di Gestione Acqua all’Asmt – dice Mauro D’Ascenzi presidente di Gestione Acqua – sono state date all’Azienda Municipalizzata Tortonese in qualità di soggetto pubblico in rappresentanza di una vasta area di distribuzione dell’acqua. Con la vendita al privato, questo requisito cessa di esistere per cui abbiamo il dovere di sapere se l’Asmt, con il cambio di proprietà, è ancora in linea con quanto stabilito dallo statuto di Gestione Acqua. Dobbiamo sapere se è tutto regolare o se siano state violate delle norme. Su disposizione dell’Autorità di Ambito abbiamo chiesto al Comune di acquisire tutta la documentazione che trasmetteremo successivamente all’Ato, che a sua volta dovrà dirci se è tutto legittimo. Solo allora decideremo il da farsi.”

Se emergerà una situazione irregolare o  che il Comune non poteva vendere l’Asmt al privato, Gestione Acqua è pronta ad intraprendere ogni azione necessaria, anche ad avviare un’azione legale.

«Prima di privatizzare l’Asmt – conclude D’Ascenzi -il Comune di Tortona  avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione all’Ato. Non sappiamo se lo abbia fatto ed è comunque discutibile che tale operazione si potesse fare. In ogni caso dobbiamo verificare che quest’operazione non danneggi la gestione del ciclo idrico nè Gestione Acqua. Di qui la necessità di approfondire la tutta la vicenda».

Non si sta parlando di eventuali ricorsi al TAR contro la vendita dell’Asmt (che devono essere fatti entro 90 giorni dalla stipula dell’atto), ma di una questione molto più grave e cioè una vera e propria violazione delle norme, che si prescrive in diversi anni, per cui Ato e Gestione Acqua possono prendersi tutto il tempo che vogliono per decidere il da farsi ed eventualmente impugnare la vendita dell’Asmt.

Se dovesse accadere questo provocherebbe un autentico cataclisma all’interno del Comune che si vedrebbe costretto a “rivedere” tutto il bilancio in quanto verrebbero a mancare oltre 3 milioni di introiti derivanti, appunto, dalla vendita delle azioni dell’Asmt.”

 19 giugno 2013