La scoperta è stata fatta grazie alla trasmissione “24 mattina” a Radio 24, il circuito nazionale radiofonico de “Il sole 24 ore”. Tra i duemila comuni italiani che hanno scelto di lasciare Equitalia e incaricare una società privata di riscuotere le tasse, il conduttore Alessandro Milan ne ha scelti due: quello di Tortona e quello di Calalzo di Cadore. Inizialmente non avevamo capito perché proprio loro due poi, analizzando i dati e la situazione emersa, abbiamo compreso: si trattava del Comune che spende di meno in assoluto di aggio da corrispondere al privato e uno tra quelli che invece spende di più. Ovviamente Tortona è tra questi ultimi.
Non ne facciamo una colpa al sindaco e alla Giunta, perché la società Aipa che gestisce il servizio di riscossione tributi ha vinto regolarmente una gara pubblica, ha assunto i dipendenti dell’Asmt e grazie al suo intervento, finalmente, Tortona ha avviato una lotta all’evasione degna di questo nome, infatti da quando la gestione è passata all’Aipa gli incassi hanno avuto un incremento del 62%, tuttavia rimane il fatto che l’aggio è molto elevato e, a quanto pare, tra i più elevati d’Italia.
Certo il Comune di Tortona rientra tra i 2000 Comuni d’Italia che non si troveranno nella condizione di doversi cercare un’agenzia privata che sostituisca Equitalia quando questa sarà definitivamente chiusa e si è ricorsi alla forma di concessione a terzi a seguito della decisione di liquidare la società municipalizzata ATM che prima si occupava della riscossione tributi, ma anche se l’ AIPA SpA (Agenzia Italiana per Pubbliche Amministrazioni) è una società specializzata nei servizi di accertamento e riscossione dei tributi locali ed ha oltre 80 anni di esperienza, 1.200 amministrazioni servite e più di 1.000 professionisti dislocati su tutto il territorio nazionale, i numeri sono chiari e dicono che l’aggio è elevato.
A Tortona l’Aipa prende il 3,41% per la gestione e incasso ordinario dell’ ICI e TIA, il 24,64% per l’attività di accertamento e riscossione per il recupero dell’evasione e l’8,21% per l’attività di riscossione coattiva.
Quote tra le più alte, anche se Tortona è in buona compagnia. Alcuni esempi: per la Provincia di Trento, il tariffario è alquanto ‘caro’ cioè 20 euro per gli appuntamenti con il contribuente, 90 centesimi per ogni comunicazione inviata ai cittadini, un aggio del 23% sulle somme incassate a seguito di accertamento e del 9% sulle riscossioni, l’1% sull’Imu pagata con bollettino postale, 1 euro per ogni versamento Imu con l’F24, il 9% per la riscossione spontanea delle multe stradali, che può arrivare al 21% se il debitore è straniero, il 23% più 20 euro a pratica per ogni ravvedimento operoso.
Altri esempi: il comune di Sperlonga (Latina) ha fissato l’aggio per la riscossione coattiva al 18%; a Sora (Frosinone) la base d’asta per l’appalto della riscossione fissata dal comune è del 15%.
A Sannicandro (Napoli), la riscossione dei tributi costa il 15% se è volontaria, il 30% se avviene dopo un atto ingiuntivo. In altre città più grandi, dove il servizio di riscossione è gestito da privati, l’aggio è più basso.
Per contro il Comune di Calalzo di Cadore affida la riscossione crediti al Sevizio tributi della Comunità montana Valbelluna a costi molto bassi, di qui la scelta del bravissimo conduttore radiofonico, di intervistare i sindaci dei due comuni quasi agli estremi. Tortona, purtroppo, in senso negativo.
5 giugno 2013