Ma che fine hanno fatto i cinquemila euro che l’Unione Commercianti ha incassato dall’affitto dei gazebo per Assaggia Tortona? Non abbiamo letto nulla al riguardo sulla delibera comunale relativa alle spese finali sostenute dal Comune….
Per le persone che non conoscono il “modus operandi” del Comune di Tortona, spieghiamo come “funziona” l’organizzazione di una manifestazione come “Assaggia Tortona” costata alle casse comunali oltre 35 mila euro di soldi pubblici e i motivi per cui non riusciamo proprio a condividere questo “strano” sistema di gestire la cultura e le manifestazioni in città.
Circa un paio di anni fa La Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ha acquistato, a sue spese, 50 gazebo e li ha dati in gestione gratuita all’Unione Commercianti di Tortona.
Per “Assaggia Tortona” l’Unione Commercianti ha fissato in 170 euro (150 per i soci dell’Unione o della Strada del vino) il costo per l’affitto del gazebo per tutta la durata della manifestazione.
Ne sono stati affittati 33 e un terzo (17) non sono stati richiesti.
Se l’Unione Commercianti ha gestito l’affitto dei gazebo, perché il Comune ha pagato 1.640 euro per gli allacciamenti temporanei ENEL per i gazebo? E perché ha speso parte dei 4.470 euro a favore della Ditta Montecarlo noleggio tensostrutture con sede in Via Villaromagnano, 17 a Tortona, per la posa degli impianti elettrici presso i gazebo?
E i cinquemila euro versati dalle 33 ditte che hanno affittato i gazebo e che sono stati incassati dai commercianti, a chi sono andati? Sono stati versati al Comune o li hanno tenuti i Commercianti? E se li hanno versati al Comune perché non c’è scritto nella delibera?
LA COSA PIU’ GROTTESCA
Ma scorrendo le spese sostenute dal Comune per organizzare Assaggia Tortona balza all’occhio una voce: 3.714,70 inclusa IVA a favore della Ditta Zorzi srl con sede in Viale dell’industria, 30 a Verona per il noleggio dei frigoriferi necessari alla realizzazione della manifestazione.
Cosa? Il comune paga i frigoriferi ai privati per consentire la vendita dei loro prodotti? Ma stiamo scherzando? Perché il privato non si porta il suo frigorifero? Oppure alla sera non si riporta indietro i generi alimentari?
Perché un ente pubblico deve favorire un soggetto privato affinché quest’ultimo possa vendere i suoi prodotti e guadagnare?
Seguendo questo ragionamento, perché allora, il Comune non paga l’affitto dei frigoriferi agli operatori del mercato di piazza Milano? In fondo non è la stessa cosa? Sono sempre privati che vendono i loro prodotti ad altri privati ed intascano denaro. O no?
2 giugno 2013