Tutelare l’ambiente per lasciare un futuro migliore ai nostri figli, a chi ci succederà, dovrebbe essere una regola di vita, un principio, a cui tutti dovremmo ispirarci, invece purtroppo pare che a certi non interessi affatto, come se non avessero nessuno a cui pensare, come se non ci fosse un domani. Questa purtroppo è la triste realtà che emerge, analizzando i dati sull’ambiente, una situazione di degrado progressivo, che si può facilmente constatare anche nella nostra città, e questo nonostante l’impegno di molti cittadini che fanno del proprio meglio per tenere comportamenti virtuosi, le Associazioni la cui missione è la tutela dell’ambiente, e l’encomiabile opera dei volontari di Rilanciamo Alessandria. Fra le varie Associazioni, ne va citata una che espleta la propria missione, non solo a parole, ma praticando uno stile di vita che rispetta concretamente la natura che ci circonda, ci riferiamo a “gliamicidellebici”, associata FIAB. Claudio Pasero Presidente dell’Associazione, da sempre si interessa dell’ ambiente e di diritti dei cittadini e la sua più grande passione è la bicicletta, che da una decina d’anni è diventata anche bandiera, simbolo attivo delle sue idee e protesi ideale per interfacciarsi col mondo nel rispetto delle proprie scelte di vita. Nata nel 2002 attraverso una serie di prese di posizione pubbliche sulle tematiche dell’inquinamento e della mobilità, che danno voce a bisogni e opinioni diffuse dei cittadini, nei confronti dell’amministrazione comunale, per tutelare i diritti degli utenti deboli della strada, in una città dominata dalla lobby pervasiva dell’automobile. Nel tempo si è creata una certa credibilità, grazie alla continuità e alla coerenza dell’impegno, e alla convinzione, che la bicicletta non ha colore politico, ma che è semplicemente un modo economico, salutare, rapido e non inquinante, per spostarsi in città e un mezzo fenomenale per scoprire il territorio stando bene con sé stessi e con gli altri. Un Organizzazione di volontariato, le cui attività e proposte, sono finalizzate a migliorare la situazione della città, che ha infrastrutture, decisamente insufficienti e una cultura generale della mobilità, succube di una visione che privilegia gli spostamenti in automobile o in moto, che non considera i ciclisti o, li guarda con fastidio, quasi come se fossero un intralcio alla mobilità urbana, che deve continuare a rimanere quella in automobile. Una situazione di sottosviluppo culturale, molto svantaggiato in particolare nei confronti di alcune aree del nord-est, delll’Emilia-Romagna e decisamente inconfrontabile se si prende come riferimento quanto accade nella maggioranza delle città europee. Resistere Pedalare Resistere è il titolo di una manifestazione annuale dell’Associazione, in occasione del 25 aprile, ma è anche un motto che guida l’impegno de Gliamicidellebici, che sono sempre prodighi di segnalazioni e di proposte costruttive, ma a volte anche necessariamente polemiche, come è successo con tutte le Amministrazioni che si sono succedute. All’attuale Amministrazione comunale, alla quale bisogna riconoscere che ha un atteggiamento diverso, più corretto e disponibile all’ascolto, nonostante la particolare situazione economica, sono state presentate diverse proposte, come ad esempio il controsenso ciclabile in strade a senso unico per le auto, la realizzazione di zone car-free attorno alle scuole, la proposta di ridurre a due le corsie automobilistiche sul cavalcavia del Cristo per riservarne almeno una ai ciclisti, ecc. Vanno create le condizioni perché la bicicletta diventi più sicura, confortevole e, soprattutto, accessibile a tutti, anche a chi nelle attuali condizioni comprensibilmente non la usa, ma che invece in condizioni diverse, di maggiore sicurezza, potrebbe farlo. Questo obiettivo è perseguibile solo con la moderazione del traffico motorizzato (riduzione della velocità e aumento dei controlli), la riduzione dello spazio riservato alle automobili per destinarlo ad altre modalità di trasporto e spostamento, l’eliminazione dei privilegi ora riservati a chi sceglie l’auto, per incentivare invece chi sceglie di muoversi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, con la creazione di condizioni che favoriscano il possesso e l’uso della bicicletta, rastrelliere e veloparcheggi funzionali e sicuri nei punti di maggiore attrazione. Servirebbe insomma, innanzitutto, la volontà di decidere se nel campo della mobilità urbana sia meglio mantenere i privilegi di alcuni o allargare i diritti a tutti, e servirebbe la capacità di fare e di sostenere scelte anche impopolari, possibili quindi solo da parte di amministratori che, in un’altra città possibile ci credono davvero.
A Claudio Pasero, che si definisce definisce cittadino europeo, e a tutti gli aderenti all’Associazione “gliamicidellebici”, va dato atto, che con la loro filosofia, che prevede la scelta di usare la bici come principale mezzo di locomozione, e il loro impegno, contribuiscono a migliorare la qualità di vita e di riflesso l’immagine di Alessandria.
Pier Carlo Lava
3 giugno 2013