Il totale dei reati messi a segno in provincia di Alessandria denunciati ai carabinieri nell’ultimo anno è diminuito del 7,2%. I furti, in particolare sono diminuiti del 6,8 passando dagli 8.611 del 2011 agli 8.018 dell’anno scorso. In calo anche le rapine passate da 118 a 107 con un diminuzione del 9,3%.
Un trend che risulta stabile analizzando anche i dati relativi ai primi 4 mesi del 2013 dove il numero complessivo dei reati è stato 4.411, un trend che se continuerà così rischia a fine anni di scendere sotto la soglia dei 14.000 delitti contro i 15.251 del 2012.
Risulta dai dati divulgati dal comando provinciale dei carabinieri in occasione della festa dell’arma, quest’anno celebrata in modo dismesso e solo per le forze dell’ordine.
“Quest’anno – ha detto il comandante provinciale carabinieri Marcello Bergamini durante la semplice manifestazione che si è svolta in caserma – celebriamo una Festa strana, da soli, senza quella cornice di pubblico, Autorità ed invitati che ha caratterizzato il nostro 5 giugno praticamente da sempre. Una decisione a livello centrale ha imposto alle Forze di Polizia di commemorare la ricorrenza delle rispettive date di fondazione all’interno delle caserme, senza la possibilità di aprirle -come consueto- ai cittadini, negandoci in quest’occasione quel contatto che le Forze di Polizia ed in particolare i Carabinieri realizzano in ogni momento della giornata, vivendo e lavorando fra la gente, per la gente.”
Secondo il colonnello Bergamini una decisione generata dall’onda emotiva della cosiddetta ormai onnipresente spendig review: “decisione frettolosa e non meditata – ha aggiunto – che non ha tenuto conto che la celebrazione della nostra Festa -tranne che forse a livello centrale- è sempre stata approntata senza alcun onere di sorta per l’Amministrazione dello Stato, perché in ogni anno l’allestimento di questa caserma è sempre stato curato grazie all’abnegazione, al senso del dovere ed allo spirito di sacrificio del personale militare e civile ed anche i Carabinieri schierati o chiamati per la consegna di un “riconoscimento” non hanno mai fatto “festa”, ma comunque anche in quel giorno hanno sempre svolto il proprio turno di servizio sul territorio, negli uffici o nell’abituale luogo di lavoro.”
“Questo perché il Carabiniere – ha concluso il Comandante provinciale – sa porsi al servizio dei cittadini in senso lato, non si limita a svolgere il proprio dovere di controllo del territorio, ma il Carabiniere è da sempre punto di riferimento, è indice di solidarietà, ha da sempre la sensibilità di condividere i bisogni, intervenendo quando necessario, assecondando o ammonendo, o anche ascoltando e confortando. Questa decisione che oggi viviamo -e che speriamo episodica-, sono certo, non inciderà in alcun modo sulla motivazione interiore insita in ogni Carabiniere; intima convinzione che è base costante del lavoro di ognuno ed assicura l’efficienza operativa dell’Istituzione. Il vostro giornaliero operare garantisce e garantirà la continuazione delle tradizioni dell’Arma, anche oltre il prossimo bicentenario del 2014.”
I DATI SULL’ATTIVITA’ SVOLTA
Il Colonnello poi ha provveduto a divulgare i dati sull’attività svolta da tutti i comandi sul territorio provinciale di cui trovate tabelle e raffronti nell’articolo.
Una considerazione particolare, oltre ai dati nudi e crudi, meritano il numero dei delitti “scoperti” quelli per i quali i carabinieri sono riusciti ad individuare i colpevoli: nel 2011 è stato del 19,3% ma nel 2012 è salito al 22,6% e nei primi 4 mesi del 2013 è stato del 21,2%. Più di un delinquente su cinque viene assicurato alla giustizia ed è un dato piuttosto elevati se si pensa alla difficoltà ad esempio nell’individuare ladri di appartamento, scippatori o altro.
I carabinieri, però sono davvero molto bravi ad individuare gli autori delle rapine: nel 2011 nel hanno scoperti 53 su 118 pari al 41,4%, percentuale che è salita nel 2012 con l’individuazione degli autori di 59 rapine su 107.
La percentuale, però, sale ancora se si prendono in esame i dati relativi ai primi 4 mesi dell’anno: su 40 rapine mese a segno sul territorio provinciale gli autori di 15 di queste sono stati individuati: si tratta del 46,8% quindi un rapinatore su due viene individuato.
5 giugno 2013