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ALESSANDRIA-ACQUI TERME: I medici del Centro per il tabagismo dell’Asl raccontano la loro esperienza

Si è quasi conclusa la prima esperienza del progetto “Una fabbrica senza fumo” che ha visto impegnati i centri antifumo di Alessandria, con la dott.ssa Francesca Dodero, e di Acqui Terme, con le cardiologhe Raffaella Caneparo e Maria Teresa Zunino.

Riportiamo qui un breve ma significativo “diario di bordo” che descrive in concreto un’esperienza che può diventare un modello.

 

“Introduzione:

Siamo rimaste molto stupite, noi medici e terapeuti del Centro per il Tabagismo della SOS di Cardiologia dell’Ospedale di Acqui Terme e del SERT di Alessandria, quando siamo stati contattati da un sito industriale per la progettazione di un intervento di terapia per i lavoratori che manifestavano l’intenzione di smettere di fumare. Una fabbrica che si preoccupa del tabagismo all’interno della sua azienda? Una fabbrica sensibile a un tema che lascia ancora purtroppo indifferenti molti ospedali e aziende sanitarie?

Certamente un’iniziativa che indica una mentalità al passo con i tempi ed è forse spia di un cambiamento culturale e sociale rispetto all’atteggiamento della nostra società verso il fumo che a partire dalle leggi introdotte dal Ministro Sirchia nel 2003 ha iniziato lentamente a modificarsi.

La fabbrica in questione è la PPG Industries; una realtà con casa madre negli Stati Uniti, paese nel quale la lotta al tabagismo è molto sentita e in atto da anni.

La policy aziendale, dettata dalla casa madre statunitense, prevede per il 2013 l’obiettivo di rendere tutte le filiali PPG Industries nel mondo “Tobacco Free”: entro luglio 2013 ogni sito dovrà esporre e rendere esecutivo il divieto assoluto di introdurre prodotti a base di tabacco all’interno dell’azienda. Ovviamente la direttiva scatena una serie di reazioni da parte di tutti: ci s’interroga sulle conseguenze per i lavoratori fumatori attivi che a partire da luglio dovranno “attrezzarsi” a resistere durante le otto ore lavorative non essendo più previsto nemmeno un luogo riservato ai fumatori all’interno dell’area. Ci s’interroga sui confini tra pubblico e privato: quanto la decisione aziendale invade il territorio intimo dell’individuo rispetto a proprie scelte di vita e di salute?

E’ a questo punto che l’azienda chiede una consulenza ad alcuni centri per il trattamento del tabagismo esistenti nel territorio: il Centro del SERT dell’ASLAL sede di Alessandria e quello del Presidio Ospedaliero di Acqui Terme, SOS di Cardiologia.

L’intervento:

In seguito ad alcuni incontri avvenuti a partire dal 2012, emerge un interesse a trattare del tema fumo, non solo da parte della dirigenza, ma anche da parte dei lavoratori che vedono in questa nuova situazione un occasione per mettere in atto un cambiamento pensato e sperato ma al tempo stesso temuto. Si decide di proseguire nel modo seguente:

Innanzitutto si predispongono incontri a carattere informativo e campagne contro il fumo.

Gli operatori del SERT di Alessandria e LILT incontrano i lavoratori del sito di Felizzano e Quattordio nel luglio 2012 e effettuano una serie di interviste sul tema del fumo da cui nascerà un interessante filmato che restituirà uno spaccato della situazione all’interno dell’azienda evidenziando quali siano i pensieri e i vissuti rispetto l’idea di cessare da parte di chi è un fumatore attivo e la testimonianza dei numerosi benefici dello smettere di fumare da parte di lavoratori ex fumatori.

Successivamente si effettuano altri incontri a carattere divulgativo nel corso del mese di Gennaio tenuti dagli operatori dei due centri per il tabagismo coinvolti nel programma che insieme dedicano alcune giornate a parlare del fumo, di come danneggi la salute e di quali possibilità ci siano attualmente per riuscire a smettere definitivamente. In quelle occasioni si parla, oltre a tutto il resto, di libertà individuale e di scelta: prima di tutto smettere di fumare è una scelta personale dettata da motivazioni varie e diversificate per ognuno.

La terapia:

Finalmente si parte: a marzo 2013 un gruppo pioniere di 11 persone decide di sperimentarsi in un percorso di terapia per smettere di fumare.

La terapia di gruppo condotta da un medico cardiologo psicoterapeuta e da un medico cardiologo si fonda su tecniche comportamentali, espressive di esplorazione del significato simbolico del gesto del fumo e su una terapia farmacologica.

Il gruppo, ribattezzato “arcobaleno” dagli stessi partecipanti, sottolineandone così le peculiarità e differenze di ognuno dei suoi componenti, è giunto ormai alla conclusione della sua prima parte di percorso, a distanza di due mesi. Durante questo periodo è stato possibile per ognuno confrontarsi con gli altri partecipanti, approfondire le conoscenze sul fumo e sul proprio rapporto individuale con le sigarette per giungere infine a smettere definitivamente, o in altri casi, a ridefinire meglio i propri obiettivi rispetto a un desiderio di riduzione o di riprogrammazione nel tempo della cessazione definitiva.

Conclusioni: il lavoro fatto fino a qui non è che un inizio. I numeri sono ancora pochi, certamente, ma la sensazione è che si sia aperta una fessura attraverso la quale un’idea nuova, un pensiero innovativo, riguardante l’approccio della collettività nei confronti del fumo di sigaretta, sia filtrata. Sarà forse possibile osservare ulteriori effetti futuri sia all’interno della realtà aziendale, sia nella realtà sociale, grazie a ulteriori strategie fatte di campagne informative e di interventi di sostegno alla cessazione da fumo.

Intanto è in corso di progettazione da parte della Regione Piemonte un intervento per “Ospedali senza fumo” a cui hanno già aderito molte aziende ospedaliere, tra le quali l’Ospedale SS. Antonio e Biagio di Alessandria. Forse, dopo le fabbriche, anche gli Ospedali contribuiranno a questo importante accrescimento culturale.”

 16 giugno2013

 

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