Greta Maciulaitis e Martin Caceres, giocatore della Juventus
Si chiama Sindrome Fibromialgica ed è una gravissima malattia che coinvolge moltissimi italiani. Una donna tortonese, Greta Maciulaitis, è riuscita a coinvolgere tre calciatori che sono diventati testimonial della campagna di sensibilizzazione avviata dall’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF).
Rivolgo un doveroso ringraziamento – dice Greta Maciulaitis dell’ AISF- al Signor Flavio Tonetto Presidente del Derthona FBC, ai suoi collaboratori e alla squadra stessa, a Martin Caceres difensore della Juventus e Alvaro Gonzalez, centrocampista della Lazio, nonché a Fernando Muslera portiere del Galatasaray tutti giocatori della nazionale uruguaiana che questa volta “scendono in campo” per sensibilizzare il nostro Paese su una patologia, la Sindrome Fibromialgica (FM) che colpisce approssimativamente 2,5- 3 milioni di italiani e circa 14 milioni di persone in Europa.”
“Oggi, purtroppo – aggiunge la tortonese – i malati di FM sono in buona parte orfani della sanità, sia per l’assistenza che ricevono, sia per le scarse ricerche mediche. In Italia la conoscenza della FM è ancora limitata a causa dello scarso investimento nella ricerca scientifica.”
“La FM – conclude Greta Maciulaitis – manca di alterazioni di laboratorio. Infatti, la diagnosi dipende principalmente dai sintomi che il paziente riferisce. Alcune persone possono considerare questi sintomi come immaginari o non importanti. Negli ultimi 10 anni, tuttavia, la FM è stata meglio definita attraverso studi che hanno stabilito le linee guida per la diagnosi. Questi studi hanno dimostrato che certi sintomi, come il dolore muscoloscheletrico diffuso, e la presenza di specifiche aree algogene alla digitopressione (tender points) sono presenti nei pazienti affetti da FM e non comunemente nelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose…” “…Nel paziente affetto da FM la disabilità è ampiamente dimostrata da studi internazionali…” …”la letteratura indica come la FM incida significativamente sull’attività lavorativa del paziente o del rendimento scolastico. È auspicabile che i governi ed i responsabili delle politiche sociali attuino interventi finalizzati a migliorare tale svantaggio sociale…”
16 maggio 2013
