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NOVI LIGURE: Francesco Moro spiega le ragioni per cui ha lasciato Unità per Novi

“Perchè ho lasciato Unità per Novi e aderito al Partito Comunista dei Lavoratori’ Perchè voglio alzarmi al mattino, sereno con me stesso e con il mio essere comunista, senza essere collegato con i vari carrozzoni elettorali che si sono succeduti negli anni con il solo scopo di andare in Parlamento. E sono sempre stato contro l’alleanza con Italia dei Valori e Di Pietro che non sono affatto comunisti e a Rivoluzione Civile”: chi parla è Francesco Moro, dopo lo strappo, avvenuto nel consiglio comunale del  15 maggio e la sua adesione al gruppo misto, con Sofio e Zigrino. Francesco Moro è un pezzo di storia della politica novese: consigliere regionale dal 1995 al 2000, eletto nel gruppo consiliare di Rifondazione Comunista del quale ha fatto parte tranne un breve periodo tra l’ottobre del 98 ed il gennaio dell’anno successivo quando ha aderito al gruppo Comunista. Nel Consiglio Comunale di Novi è presente dal 26 maggio 2008 quando subentrò a Michele Sangiovanni, venendo rieletto l’anno successivo. Ha fatto parte del partito comunista, in cui ha ricoperto diversi incarichi.

Lei ha contribuito a fondare Rifondazione Comunista.

Si ma oggi Rifondazione Comunista non è più quella di prima mentre io lo sono rimasto. Io ritengo che, come esponente della vera Rifondazione Comunista, oggi, per essere comunisti, si debba andare da un’altra parte. Ritengo che Rifondazione Comunista non ha più l’interesse dei lavoratori perchè non ha difeso gli interessi dei lavoratori.

Partito Comunista dei Lavoratori: non la spaventa far parte di un partito così piccolo?

No perchè io spero di respirare ancora dicendo che sono comunista. Alle politiche di febbraio, a Novi, il partito, senza comunque fare molta attività, ha preso novanta voti, non di più. Sono anche cosciente del fatto che, dalle prossime amministrative, quasi certamente non sarò più in consiglio comunale. Ma non è questo quello che mi interessa, io voglio morire politicamente secondo quelle che sono sempre state le mie idealità.

Lei dice “il mio essere comunista”: che cosa significa per lei essere comunista?

Un ideale che tenda al superamento dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, essere al fianco della classe operaia, della povera gente, degli emarginati. La mia impostazione è quella di un comunista vero, che parte dal pensiero di Gramsci, il massimo secondo me, fino ad arrivare ai giorni nostri.

La classe operaia: esiste ancora una classe operaia?

Potrei rispondere: esiste ancora una classe sindacale? Io penso che i sindacati non sono da abolire ma da ricostruire. Inoltre molto spesso ci sono dei sindacalisti che trattano vertenze di aziende la cui realtà, per loro, è sconosciuta.

Politica locale: e adesso?

Io ho le mie idee e le mie convinzioni ma la mia posizione in Consiglio Comunale, in quello che resta di questa legislatura, passerà al vaglio degli iscritti al Partito Comunista dei Lavoratori. Saranno loro a dirmi se le mie idee e le mie convinzioni sono condivise. In caso contrario le cambierò.

Si confronterà con gli iscritti al Partito Comunista dei Lavoratori ma le scadenze incalzano: il 3 giugno la variante parziale al Piano Regolatore, la Tav.

Io non ho problemi, o voto contro, od esco, lo verificherò con gli iscritti. Voglio portare in Consiglio Comunale la voce della gente, le loro esigenze, i loro bisogni. Sulla variante parziale al piano regolatore urbanistico, nella mia ignoranza, ritengo che non c’è bisogno di trasformare una zona agricola, davanti alla Catanietta e dalla palazzina ex-Enel, in zona industriale. Ritengo che se due aziende vogliono rilocalizzarsi possono benissimo farlo al Cipian od in altra zona di Novi considerata, secondo l’attuale piano regolatore, urbanistica. E riguardo alla Tav sono contrario non solo a che si faccia ma anche al fatto che se ne continui a parlare. Io ho portato in un Consiglio Comunale una mia mozione, Italia dei Valori una sua che era molto interessante. Poi ha votato quella della giunta solo perchè vi era stata inserita  una virgola. Un fatto che mi ha posto dei dubbi sulla autenticità della posizione di Italia dei Valori sulla Tav.

Secondo lei questa maggioranza arriverà al 2014?

Guarda che io sono, su molti temi, d’accordo con questa maggioranza ma voglio esprimere, anche attraverso il voto e liberamente, le mie idee. Il fatto che questa Giunta possa avere, su determinati temi,  se io voterò contro, una maggioranza risicata, non significa nulla. Quante sono le Amministrazioni che si reggono con una maggioranza risicata? E poi da anni era nota la mia posizione sul piano ideologico e quindi per me non è successo niente, ho solo voluto chiarire qual è la mia posizione per vivere meglio con me stesso. I problemi del lavoro, della disoccupazione mi interessano molto di più.

Abbandona “Unità per Novi” ed era da tempo che ci si chiedeva quando avrebbe chiarito le sue posizioni.

“Unità per Novi” mi ha dato la possibilità di essere eletto in Consiglio Comunale e di questo la ringrazio. Ma in questi anni ho dovuto ingoiare tanti, troppi, rospi. Adesso devo dire, in particolare a Rifondazione Comunista, che sono state buttate via tutte le mie aspettative. Sul piano politico io ho sempre avuto dei distinguo da Gianni Malfettani, l’altro consigliere di Unità per Novi. Nelle votazioni in consiglio comunale dovevo però tenere conto  dei pareri dei componenti la lista e dei suoi vari partiti. Anche se, per esempio, ero contrario all’elezione di Maria Rosa Porta a presidente del Consiglio Comunale e ad assessore di Felicia Broda: la prima perchè era candidato sindaco della Lega e la seconda perchè non ha mai fatto attività di partito, solo recentemente. Sul piano politico ho dovuto pagare un dazio che, in questo momento, ritengo di avere saldato.

Un’ultima cosa: il prossimo sindaco potrebbe essere grillino. Cosa ne pensa?

Che il Movimento 5 Stelle deve essere coerente con le sue posizioni. Anche a Parma era contrario alla realizzazione del termovalorizzatore, così come qui lo è sul Terzo Valico,e  poi quando sono andati al governo della città lo hanno subito fatto.

 Maurizio Priano



28 maggio 2013

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