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La protesta ad Alessandria

Martedì 7 maggio il Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia, composto dai braccianti marocchini, ex lavoratori della ditta Lazzaro e dai solidali, ha tenuto una pacifica, ma determinata manifestazione di protesta davanti alla Prefettura di Alessandria, per ricordare che, a distanza di mesi, i braccianti ridotti in condizioni di schiavitù dal loro ex datore di lavoro e che hanno avuto il coraggio della denuncia (le indagini sono ancora in corso presso la Procura della Repubblica di Torino, indaga il Pm Raffaele Guariniello), un fatto che ha avuto risonanza anche nazionale, attendono ancora risposte dalle istituzioni, Prefettura e Provincia in primis. Scaduti i mesi di ricollocazione lavorativa (a seguito dell’iniziativa dell ex Assessore provinciale al lavoro),solo pochi di quei braccianti oggi lavorano, mentre non sono più stati corrisposti gli arretrati dalla ditta Lazzaro. Nel frattempo, sono arrivate le prime ingiunzioni di sfratto per alcuni lavoratori che, ovviamente, non avendo percepito più stipendio nè arretrati, non possono pagare nè l’affitto, nè le bollette. E’ stata inviata dal Presidio Permanente anche una lettera alla Presidente della Camera, on. Laura Boldrini (per denunciare l’assordante silenzio delle Istituzioni locali), la quale si è detta disponibile ad un incontro con i lavoratori interessati.

Ieri mattina, dopo 2 ore di proteste forti e di manifestazione, il Prefetto ha tentato di ricevere il solo Antonio Olivieri, che si è ovviamente rifiutato di entrare senza i lavoratori. Allora il Prefetto ha detto che non avrebbe ricevuto nessuno, poi mentre tutti stavano per uscire, si è detta disponibile ad incontrare i SOLI lavoratori del Presidio (due soltanto). Ha quindi dovuto riceverli dopo essersi sempre rifiutata nelle scorse settimane!

 

I lavoratori hanno denunciato pubblicamente anche al Prefetto di esser stati avvertiti più volte negli anni scorsi di “non andare a lavorare quel tal giorno, perchè sarebbero passati i controlli”..dunque, non si sa chi ma “qualcuno avvertiva il datore di lavoro dell’ora e del giorno in cui sarebbero passati i controlli dell’Ispettorato del Lavoro”, così che ci si potesse organizzare e nascondere i lavoratori non in regola. Denuncia grave, che a nostro parere la Prefettura NON PUO’ IGNORARE. Denuncia che svela come sia diffusa la pratica del lavoro nero in agricoltura, in tutta la bassa valle Scrivia, come dimostrano le continue segnalazioni in arrivo allo sportello legale del Presidio Permanente di Castelnuovo, da parte di diversi lavoratori migranti impiegati in agricoltura in aziende del tortonese e non solo….è un problema a cui va data una risposta politica forte, una questione grave che va ben al di là del caso Lazzaro.

Degli arretrati e delle denunce per i licenziamenti, nessuna traccia per ora: del resto, in assenza dei sindacati, il tema non è stato affrontato.

 

Intanto oggi, mentre ad Alessandria dovrebbe essersi tenuto un incontro tra Prefettura e Confagricoltura per verificare le possibilità di assunzione di questi lavoratori, al Tribunale di Tortona il Giudice che segue il ricorso presentato dai legali del Presidio Permanente contro le ingiunzioni di sfratto( recapitate ad alcuni braccianti ex lavoratori Lazzaro) ha concesso una proroga di 45 giorni, dopo la quale lo sfratto diverrà esecutivo. Riteniamo vergognoso che chi è stato ridotto in schiavitù ed ha avuto il coraggio di denunciare la situazione e ribellarvisi con coraggio e dignità, oggi non solo non abbia avuto una ricollocazione lavorativa (bene i permessi di soggiorno per i clandestini, ma non bastano) ma si veda anche recapitare una lettera di sfratto. Le Istituzioni tutte, dai Comuni interessati, alla Provincia e alla Prefettura, diano una risposta al problema, una simile vergogna non è tollerabile.

Come Presidio Permanente non lasceremo che nessuno venga messo per strada, ci opporremo in ogni modo agli sfratti e facciamo appello a sostenerci a tutti i solidali che in questi mesi ci sono stati accanto e a tutti coloro che lottano per la casa , il lavoro ed i diritti nell’alessandrino e non solo.

I lavoratori aspettano di sapere le date delle udienze, attendono i loro soldi, vogliono giustizia.Oggi vanno avanti col mutuo aiuto tra quelli che lavorano e gli altri e con i fondi raccolti dal Presidio tramite la Cassa di Resistenza.

In attesa di risposte forti e convincenti, la mobilitazione del Presidio continua: come sempre, saranno le assemblee il luogo di discussione e confronto, le decisioni sulle prossime tappe spettano ai lavoratori e come sempre i solidali saranno con loro. Ricordiamo che il Presidio Permanente è composto da lavoratori e solidali: nessun portavoce, nessun rappresentante.

Chiediamo che i media seguano attentamente la vicenda, sollevando la pesante cappa di silenzio con cui in troppi vogliono soffocare il caso Lazzaro e le denunce dei lavoratori in nero della bassa Valle Scrivia. Respingiamo l’omertà, le condizioni di lavoro in agricoltura nel tortonese ed in tutto l’alessandrino sono un problema da affrontare. Ora.

Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia 



8 maggio 2013