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CINEMA: “Fire with fire” al Megaplex Stardust, trama originale e film piacevole, ma forse si poteva fare di più

I due protagonisti

I due protagonisti

Se è credibile Russell Crowe nel film The Next Three Days nella parte del marito professore che riesce a far evadere la moglie da una prigione di massima sicurezza, perché, a maggior ragione, ragione non dovrebbe essere credibile Josh Duhamel nel film “Fire with fire” nella parte del Vigile del Fuoco coraggioso per natura che in otto mesi impara a sparare con la pistola e anche bene e riesce ad uccidere diverse persone?

Il quesito non è di poco conto, perché “The Next Three Days” è considerato dai critici un gran bel film e un piccolo capolavoro, mentre “Fire with fire” è considerato un film scadente proprio perché il pompiere diventa abile cecchino.

Naturalmente non sono d’accordo su questa ennesima considerazione fatta ma molti critici cinematografici molto più affermati del sottoscritto.

Rosario Dawson e Josh Duhamel

“Fire with fire” anzi è un discreto film con una buona, trama, interessante e tutt’altro che scontata.

David Barrett è alla sua opera prima come regista, ma conta una notevole esperienza come aiuto regista in molti film come ad esempio “Orphane” ed ha scritto e diretto molte serie televisive. Il suo capolavoro in assoluto è la regia della scena dell’incidente in “Final destination 2” per cui non è certamente l’ultimo arrivato nel settore, e si vede.

“Fire with fire” è un discreto Thriller, piacevole con una trama originale, ottimi attorni fra cui un bravissimo Josh Duhamel (il capitano Lennox di Trasformer), una brava Rosario Dawson (Sette anime, Sin city, Percy Jackson ed altri) mentre di secondo piano sono le parti di Bruce Willis e Bonnie Somerville.

L’idea di fondo non è nuova: una persona comune che per una votla va oltre i limiti per difendere ciò che è suo, ma Josh Duhamel non può essere considerato una persona normale perché è un vigile del fuoco addestrato per entrare tra le fiamme e salvare vite umane. Per questo motivo credo che il film, sia credibile, anche se, forse, tutto il contesto avrebbe potuto essere sviluppato di più: a parte i due protagonisti, i contorni degli altri personaggi sono sfumati o solo abbozzati e alla fine lo spettatore conosce vita, morte e miracoli dei primi due ma non di coloro che ruotano attorno a loro.

 Angelo Bottiroli


18 maggio 2013

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