Un confronto dove l’opposizione era rappresentata solo da due consiglieri del Movimento Cinque Stelle: i tre consiglieri del Pdl insieme a Stefano Foglino dell’Udc hanno subito abbandonato l’aula; Sarti della Lega Nord non si è nemmeno presentato.
Così un consiglio comunale piuttosto importante come quello che ha praticamente decretato la fine dell’Amiu e il passaggio del 192 lavoratori all’Aral, la società che gestisce la discarica di Castelceriolo, è stato in gran parte svuotato del suo significato.
Questo è accaduto nelle seduta consiliare di lunedì pomeriggio.
Pronti via e dopo il minuto di silenzio chiesto da Piercarlo Fabbio in memoria di Giulio Andreotti, prende la parola Davide Buzzi Langhi che annuncia la decisione del Pdl e dell’Udc di abbandonare l’aula: “la minoranza – dice Buzzi Langhi – non è ascoltata dal Consiglio. Ci troviamo in imbarazzo per cui abbandoniamo l’aula.”
Le ragioni di questo duro atteggiamento sono da ricercare nel fatto che nella precedente riunione del Consiglio, la maggioranza aveva fatto eleggere alla vicepresidenza della massima assise cittadina, il rappresentante dei grillini piuttosto che il nome indicato da tutti gli altri membri cioè Emanuele Locci e che i grillini attualmente pur avendo solo tre consiglieri comunali, in pratica occupano tutti i posti di controllo e le “poltrone” lasciate all’opposizione.
“Il problema non è di poco conto – dice l’ex sindaco Piercarlo Fabbio – avremmo voluto dare il nostro contributo ed avremmo avuto anche diverse cose da dire sulla delibera dell’Amiu, ma fino a quando la maggioranza non cambierà il regolamento o darà segni di prenderci in considerazione, a meno che non si tratti di argomenti vitali per la città, continueremo ad abbandonare l’aula in forma di protesta.”
La seduta, quindi, è iniziata con l’unico vero argomento importante all’ordine del giorno cioè la “messa in liquidazione dell’Amiu, e il salvataggio dei 192 lavoratori che passeranno all’Aral.
La delibera è stata lo spunto per affrontare, anche se in modo marginale, l’argomento della raccolta dei rifiuti in città e l’attuale percentuale di raccolta differenziata precipitata sotto il 50% con aggravio di costi per il Comune e per i Cittadini.
Anche l’assessore Matteo Ferraris ha ribadito che la tassa sulla spazzatura che pagano gli alessandrini è molto “salata” mentre da più parti è stato abbozzato il discorso sulla necessità di ritornare sulla raccolta porta a porta.
Fabbio aveva scelto di ritornare ai cassonetti perché era troppo costosa, ma così facendo non ha rispettato i paramenti di legge per cui il Comune pagherà circa il 20% in più per essere sotto i limiti. L’acquisto dei cassonetti è stata una delle cause che ha ridotto l’Amiu sul lastrico, ora si vuole accantonarli e ritornare al porta a porta, sistema in assoluto il migliore per ridurre i rifiuti conferiti in discarica e la percentuale di raccolta, ma cosa ne facciamo dei cassonetti acquistati nemmeno due anni fa?
6 maggio 2013