Torna la brutta abitudine del Comune di Alessandria di far pagare la gente per entrare in luogo dove si può acquistare prodotti e pagare di nuovo, come accadeva per la Fiera di San Giorgio.
Ci riferiamo a Floreale 2013, rassegna che negli anni scorsi era gratuita in Cittadella e che adesso invece si svolgerà ai giardini e per entrarvi bisognerà pagare un biglietto di 2,5 euro. Una volta entrati si avrà diritto ad uno sconto del 10% sui prodotti in vendita. E pagare di nuovo. Ma non era meglio non far pagare nulla e non fare sconti?
Perché il Comune che organizza la manifestazione continua a ripetere che gli alessandrini sono vessati dalle troppe tasse e poi, alla prima occasione utile, è il primo a chiedere ancora soldi ai cittadini?
Si dirà che il biglietto d’ingresso serve a coprire le spese di allestimento della struttura: già perché visto che si prevede un biglietto d’ingresso, bisogna recintare l’area e, trattandosi di una zona generalmente poco raccomandabile e vicino alla stazione, era necessario fare così per evitare anche furti e atti vandalici.
Sarà anche una giustificazione valida, ma forse tutto questo si sarebbe potuto evitare tranquillamente.
E lo spieghiamo subito: 70 espositori che pagheranno almeno 100 euro (se non di più) per esporre i loro prodotti fanno 7 mila euro, poi aggiungiamo il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che si spera corrisponda – almeno – all’affitto dei gazebo o dei banchetti.
Morale della favola: con 7 mila euro non si riusciva per due giorni a pagare (oltre alla Procom) un istituto di Vigilanza privata che garantiva una copertura per tre giorni (aggiungendo il tempo di montaggio e smontaggio dei gazebo) evitando cosi di spendere non pochi soldi per recintare l’area?
Non era meglio dare a tutti gli alessandrini (e non soltanto loro) la possibilità di vedere Floreale gratis?
Era proprio inevitabile mettere un biglietto d’ingresso?
Ma quando andiamo a far compere al mercato in piazza Garibaldi mica paghiamo il biglietto di ingresso, perché a floreale sì, invece?
E se davvero come dicono gli organizzatori doveva essere un prezzo simbolico, perché allora non fissarlo ad 1 euro? Perché due euro e mezzo? Che razza di simbolismo e?
17 aprile 2013