Forse per la prima volta dopo l’attacco alle Torri gemelle dell’ 11 settembre 2001 i registi americani tornano a girare un film in perfetto stile Usa dove la paura, a prescindere da come potrebbero finire le cose, sembra esorcizzata dalla sicurezza americana che non vacilla davanti agli attacchi dei terroristi persino se prendono la Casa Bianca.
Sembra questa la differenza tra “Attacco al Potere – Olympus Has Fallen” e tutti gli altri film che abbiamo visto negli ultimi 12 anni, dove gli Stati Uniti d’America non sembravano così sicuri, dove vacillavano ed avevano paura.
Francamente non sappiamo se veramente fosse questo il messaggio che il regista di colore Antoine Fuqua (Brooklyn’Finest, Shooter, King Arthur) voleva trasmettere agli spettatori, ma l’impressione che se ne ricava dal film è un etto ritorno all’intransigenza e alla strafottenza degli Usa, che, nel film, viene riassunta da una frase del presidente americano “Gli Stati Uniti non trattano coi terroristi”.
Considerazioni a parte il film è fatto veramente bene e la storia regge abbastanza grazie anche ad un’abile interpretazione del protagonista il 43enne attore inglese Gerard Butler diventato famoso per aver magistralmente impersonato Leonida in “300” e che quest’anno abbiamo già avuto modo di apprezzare in “Quello che so sull’amore” dopo una serie di film mediocri su cui è meglio stendere un velo pietoso.
L’attore è molto bravo nei panni del capo della sicurezza: una spanna sopra tutti gli altri, anche se a nostro avviso una menzione meritano i “soliti” Morgan Freeman e Angela Basset, sempre perfetti nell’interpretare la parte del presidente in pectore degli Stati uniti e il capo della sicurezza: personaggi che sembrano loro cuciti addosso.
Ottimi gli effetti speciali così come è ottima la ricostruzione della Casa Bianca. Il film scorre veloce, piacevole e malgrado tutto infonde nello spettatore un senso di sicurezza perché ogni scena si svolge esattamente nel modo che ognuno si aspetta.
22 aprile 2013