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ALESSANDRIA: Maggioranza e Movimento Cinque Stelle coalizzati in Consiglio. Nasce un inciucio?


I banchi dell’opposione: i consiglieri sono usciti, rimangono solo i tre grillini che guardano verso la maggiornaza

Inciucio? Accordo casuale o premeditato? Scambio di favori in vista di unioni future? Vendetta nei confronti di chi avrebbe mandato in malora Alessandria o cos’altro? Come si può definire l’atteggiamento del Partito Democratico e delle altre liste di maggioranza che, ignorando i numeri e la logica degli stessi, fanno eleggere alla carica si vice presidente del Consiglio comunale un esponente del Movimento Cinque Stelle, in barba a tutte le indicazioni provenienti da gran parte dei consiglieri di opposizione che avevano invece indicato Emanuele Locci quale rappresentante della minoranza?

Sono queste le domande che vengono spontanee dopo ciò che è accaduto giovedì pomeriggio in Consiglio Comunale ad Alessandria, dove l’ex sindaco Piercarlo Fabbio (e non soltanto lui) ha accusato il Consiglio di aver calpestato le più elementari norme della democrazia.

Ma per capire cosa sia accaduto veramente, bisogna spiegare ai nostri lettori alcune cose: di norma la carica (onorifica) di uno dei due vice presidenti del Consiglio comunale di Alessandria viene assegnata ad un esponente dell’opposizione che deve essere eletto con la maggioranza dei voti e qui sta l’errore fatto dai geni che hanno compilato e votato il nuovo regolamento del Consiglio comunale, perché la minoranza, essendo tale, non potrà mai avere i voti per far eleggere un suo rappresentante ma avrà sempre bisogno dei voti di chi comanda.

Giovedì pomeriggio si doveva scegliere il rappresentante della minoranza alla carica di vice presidente del Consiglio comunale in sostituzione del dimissionario Fabrizio Priano. Il Pdl ha proposto Emanuele Locci, candidatura sostenuta anche dall’Udc, dalla Lega Nord e dal Gruppo misto, ma non dal Movimento Cinque Stelle che invece ha proposto un suo rappresentate: Andrea Cammalleri.

Si va alla votazione: la maggioranza si astiene, Cammalleri ottiene i tre voti dei grillini, Locci gli altri 9 degli esponenti dell’opposizione, ma ce ne vogliono almeno 15 per essere eletti.

Si scatena una discussione: Fabbio subodorando il bidone sottolinea che Locci è l’espressione della minoranza perché ha il 75% dei consensi dell’opposizione, ma è tutto inutile il capogruppo del PD Giorgio Abonante senza motivare la scelta annuncia che la maggioranza voterà l’esponente del Movimento Cinque Stelle. E così avviene.

Pesante la dichiarazione di Gheorghe Raica: “Questo è un regime dittatoriale – dice – mi sembra di essere ritornato in Romania”.

Non sono tenere neppure le dichiarazioni di Piercarlo Fabbio: “Oggi – ha detto – l’ufficio di presidenza del Consiglio comunale è formato da tre componenti della maggioranza o comunque votati dalla maggioranza, non leggiamo garanzie.”

Dopo questa dichiarazioni tutti gli esponenti dell’opposizione ad eccezione dei tre del Movimento Cinque stelle, abbandonano l’aula in segno di protesta, ma è solo l’inizio perché in parte del giornale potete leggere un comunicato in cui annunciano di rivolgersi al prefetto perché considerano questo episodio come un attentato alla democrazia.

 18 aprile 2013

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