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CASTELNUOVO SCRIVIA: Il boss mafioso Strangio si nascondeva in paese. Arrestato dalla Polizia mentre era al bar


Brillante intervento della Squadra Mobile della Questura di Alessandria che sabato mattina poco dopo le 9,20 a Castelnuovo Scrivia, ha arrestato il  boss mafiso Sebastiano Strangio nato a Locri in provincia di Reggio Calabria il 13.02.1975, appartenente alla omonima famiglia di San Luca contrapposta a quella dei Pelle-Vottari e ricercato dal 2007.

Sebastiano Strangio

L’arresto è stato illustrato durante una conferenza stampa che si è svolta in Questura nella quale sono stati divulgati tutto i dettagli dell’operazione. Le manette sono scattate ai polsi nel corso di un riservato servizio di pedinamento ed osservazione: Strangio è stato riconosciuto dagli investigatori della Squadra Mobile di Alessandria, unitamente a quella di Reggio Calabria, con l’ausilio del personale del Servizio Polizia Scientifica del Dipartimento, mentre era all’interno di un bar di Castelnuovo Scrivia a bere un caffé.

All’uscita del bar, senza consentirgli alcuna possibilità di fuga, i poliziotti lo hanno fermato. Al momento del controllo, l’uomo non era armato e non ha opposto alcuna resistenza, ma ha tentato di nascondere la sua vera identità esibendo agli operatori una patente di guida falsa. Di fronte all’evidenza, però, non gli è rimasta alcuna possibilità se non quella di ammettere chi fosse realmente.

 

CHI E’ IL PERICOLOSO LATITANTE LEGATO ALLA N’DRANGHETA

Sebastiano Strangio è fratello di Maria, nata a Locri il 10.06.1973, uccisa a seguito di un agguato di tipico stampo mafioso avvenuto a San Luca in provincia di Reggio Calabria il 25.12.2006 nella cosiddetta “Strage di Natale”, in cui vennero feriti anche altri suoi parenti. Da allora, Strangio Sorvegliato Speciale di Pubblica Sicurezza. con obbligo di soggiorno, si rendeva irreperibile, facendo perdere ogni sua traccia.

Come si ricorderà, la tragica scomparsa di Maria Strangio, evento eccezionale mai avvenuto in contesti di ‘ndrangheta in cui le donne sono protette da un alone di “sacralità”, causò la tremenda reazione della cosca NIRTA – STRANGIO che, da quel momento in poi, scatenò una vera e propria escalation criminale, culminata nella nota “Strage di Duisburg ” del Ferragosto 2007.

Sebastiano Strangio era ricercato dal 2007, nei confronti del quale il Tribunale di Reggio Calabria aveva emesso un ordine di custodia cautelare per l’operazione “Fehida I” successivamente revocata dalla Corte di Assise presso il Tribunale di Locri nel luglio 2011. In tale procedimento, al momento pendente in secondo grado, egli era imputato, unitamente a Giuseppe Nirta, Giovanni Luca Nirta , Sebastiano Romeno e Francesco Nirta, per aver per avere fatto parte dell’associazione di tipo mafioso armata denominata “Cosca NIRTA Versu”, operante in San Luca e zone limitrofe associazione mafiosa, nonché, in concorso morale e materiale con gli altri soggetti sopra citati (Giovanni Luca Nirta quale concorrente morale mediante istigazione), per aver cagionato la morte di Bruno Pizzata, nato a San Luca il 24.08.1947, ritenuto organico alla cosca denominata “VOTTARI-PELLE-ROMEO”, nei cui confronti, il 4 gennaio 2007 venivano esplosi numerosissimi colpi di arma da fuoco.

L’arresto di Strangio segue quello del cognato Salvatore Giorgi di 39 anni residente a San Luca in via SS Apostoli n. 6, rintracciato dalla Squadra Mobile a Cervia il 19 ottobre dello scorso anno.

20 aprile 2013 

 

 

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