Martedì a Sannazzaro de Burgondi in provincia di Pavia un uomo di 47 anni è morto dissanguato in 10 minuti dopo essere stato azzannato dal suo cane e nella giornata di mercoledì due volontari del canile di Alessandria hanno rischiato di fare la stessa fine perché sono stati azzannati da un cane pit bull e, solo per puro caso, nell’aggressione non è stata recisa l’arteria femorale di uno dei due volontari, altrimenti, con ogni probabilità saremmo qui a celebrare un’altra tragedia.
L’episodio si è verificato poco dopo mezzogiorno, al canile della frazione San Michele, quando l’ambulanza del 118 è intervenuta sul posto per soccorrere due volontari che sono tuttora ricoverati all’ospedale di Alessandria con ferite guaribili in circa un mese.
Secondo una prima sommaria ricostruzione sembra che uno dei due volontari, per cause ancora in corso di accertamento, sia stato aggredito da un cane pitt bull che stava accudendo e il collega sia intervenuto per aiutarlo. I due sono stati azzannati dalla furia dell’animale che si è avventato su entrambi morsicandoli non si sa per quale motivo. Un volontario ha riportato ferite al ginocchio e l’altro alla coscia.
E’ proprio l’aggressione alla coscia che avrebbe potuto provocare la stessa fine dell’uomo di 47 anni che è morto dissanguato in 10 minuti: in quel caso il morso del cane, infatti, aveva colpito l’arteria brachiale e gli addetti del 118 pur arrivando sul posto dopo pochi minuti, non sono riusciti a salvare l’uomo.
Ad Alessandria è andata bene perché le zanne del cane, per fortuna, non hanno reciso l’arteria la femorale per cui la ferita alla coscia guarirà, come detto, in circa un mese.
Si tratta del secondo episodio molto grave avvenuto a breve distanza temporale in due località che distano poche decine di Km l’una dall’altra. Un episodio che deve far riflettere sulla situazione che si sta verificando e sull’opportunità di accudire certi cani oltremodo aggressivi che rischiano di mettere a rischio la vita delle persone.
Due aggressioni molto simili perché, a quanto pare, in entrambi i casi i cani conoscevano bene le persone che si sono avvicinate a loro e che hanno aggredito apparentemente senza motivo.
Due fatti che aprono grossi interrogativi sulla sicurezza relativa a certe razze animali e che devono indurre alla riflessione, perché è inconcepibile che due volontari che dedicano il loro tempo libero ad amare ed accudire gli animali debbano rischiare la vita (perché così è successo) per portare loro un po’ di sollievo.
17 aprile2013