Dopo due furti in abitazione e dopo un lungo ed estenuante, quanto rocambolesco inseguimento, da parte di alcune pattuglie delle Squadre Mobili delle Questure di Cuneo e Parma, sono stati arrestati dagli agenti della Polizia Stradale di Alessandria ovest.
A finire in manette padre e figlio: B. C., cuneese, di 50 anni che aveva finito di scontare l’affidamento in prova ai servizi sociali per pregressi furti in abitazione, e il figlio B.A., di 21 anni, appartenenti al gruppo di nomadi Sinti – Piemontesi, già in passato tristemente famosi per le rocambolesche fughe in totale spregio per l’altrui incolumità.
Infatti già in passato, inseguiti, in autostrada, non si preoccupavano minimamente di percorrerne alcuni tratti in contromano, come anche nella stessa modalità ne impegnavano i caselli di ingresso ed uscita, oltre a speronare le Pantere della Polizia.
I due, con precedenti specifici, erano, da alcuni giorni, sotto stretta vigilanza da parte degli investigatori della Mobile Cuneese. I due, infatti, erano stati notati a bordo di un’autovettura, Alfa Romeo MiTo, nera e piuttosto potente, associata, seppur non con certezza, in precedenza, ad alcuni furti in abitazione.
I prolungati appostamenti, effettuati sia in provincia di Cuneo, che a Carmagnola ed Asti, luoghi di dimora della coppia, consentivano di accertare che i due, venerdì pomeriggio, lasciavano l’abitazione per immettersi in autostrada. Ad altissima velocità, e con inserita una targa contraffatta, riconducibile ad un’altra MiTo, i due si dirigevano nel Parmense uscendo a Fidenza. Dopo un breve pedinamento degli investigatori della Squadra Mobile di Parma, nel frattempo allertati e celermente sopraggiunti, si notava l’autovettura entrare nell’abitato di Salsomaggiore. L’autovettura, su cui era sempre applicata la targa contraffatta, veniva persa, nell’abitato, e, quindi, gli investigatori decidevano che avrebbero proceduto al suo fermo in autostrada. L’aver apposto una targa contraffatta, infatti, rendeva oltremodo probabile che la coppia si fosse recata nel parmense per consumare furti in abitazione.
Veniva allertata, così, la Sottosezione di Polizia autostradale di Alessandria Ovest che ha dovuto valutare il luogo e le modalità migliori dove “far scattare la trappola”, più che altro preservando l’incolumità delle persone, soprattutto degli ignari automobilisti di quanto stava accadendo.
L’agguato è scattato sul Viadotto dell’A/21 sui fiumi Tanaro e Bormida, dove per il naturale formarsi di un rallentamento dei veicoli, la MiTo, veniva “imbottigliata” sapientemente da quattro Pattuglie della Polizia Stradale di San Michele, che seppur con i classici colori azzurro e bianco, si sono mimetizzate tra camionisti ed automobilisti, tra i quali anche quelle delle Squadre Mobili, che praticamente sono “piombate” sui due, che comunque hanno tentato di abbandonare il veicolo, non potendo fuggire altrove anche perchè sotto di loro praticamente scorrevano i due fiumi, Prima di scendere a piedi, i due non si scoraggiavano e tentavano un ultimo disperato tentativo di fuga andando a collidere, dapprima con un camion, e successivamente, avendo inserito la retromarcia, con un mezzo della Squadra di Cuneo che, nel frattempo, stava sopraggiungendo.
L’immediata perquisizione personale e veicolare permetteva di recuperare 15.000 euro in contanti ed alcuni gioielli appena sottratti nel corso di due furti in abitazione consumati a Salsomaggiore
9 aprile 2013