Un incredibile cambiamento di rotta degno dei migliori politici voltagabbana. Questo sembra emergere dalla lettera che Giampaolo Bovone, direttore della scuola “Rodari” scrive al Sindaco, alla Regione, alla Provincia, all’Ufficio Scolastico provinciale, alla Regione e a molti altri entri. Concetti che lo stesso Bovone, ha annunciato, comunicherà ai genitori che hanno il diritto di sapere i motivi per cui le loro richieste, poer l’ennesima vota non sono state accolte.
Secondo Bovone, quando l’assessore Laura Castellano venne informata dallo stesso dirigente del fatto che la scuola, sulla base delle esigenze palesate dai genitori, poteva dotarsi di nuove sezioni di scuola secondaria di 1° grado avviare l’apertura di nuovi corsi, l’assessore Castellano si dimostrò entusiasta, valutando tale proposta “come una più corretta distribuzione dell’offerta formativa all’interno delle tre “aree urbane” della città e dichiarandosi inoltre disponibile a portarla all’attenzione della giunta comunale per l’approvazione di tutto l’iter burocratico.”
Inspiegabilmente però, sempre secondo il dirigente scolastico, l’assessore cambiò completamente parere dopo breve tempo.
“Alla metà del mese di novembre (per la precisione il 17) – si legge nella lettera inviata da Bovone a diversi enti ed istituzioni – mi recai dal dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Alessandria, Antonino Meduri, per sottoporgli la nuova proposta di ampliamento dell’offerta formativa in un quartiere che richiede, da sempre, molte attenzioni sul piano sociale ed educativo. Valutata, anche in quell’occasione, la positività della proposta, mi rivolsi, nella stessa giornata, all’assessore alla Pubblica Istruzione della provincia di Alessandria, Graziano Moro, per esaminare i tempi tecnici delle delibere da inviare alla Regione per l’ottenimento del nuovo punto di erogazione. Con grande sorpresa venni a sapere, durante il colloquio, che i tempi stabiliti dalla Regione Piemonte per le eventuali richieste da parte degli Enti Locali erano scaduti alla data del 15 novembre. Feci presente che né da parte della Regione, né dalla stessa provincia era pervenuta, presso i miei uffici, tale comunicazione. La signora Tacchino, funzionario responsabile dell’assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia, mi suggerì di richiedere immediatamente una delibera all’Amministrazione Comunale i Tortona per riuscire, nonostante i termini scaduti, a far pervenire alla Regione Piemonte la nuova richiesta entro i termini della delibera regionale (15 dicembre). Il giorno successivo chiesi un incontro con l’Assessore Castellano che, contrariamente a quanto espresso nell’incontro avuto a ottobre, si dimostrò contraria alla mia richiesta, evidenziando la scadenza del termine per le domande e soprattutto valutando in modo molto negativo la possibilità di avere un nuovo punto di erogazione per la compromissione dell’organizzazione scolastica dell’Istituto Comprensivo A di Tortona (riduzione del numero degli alunni sotto i 1000, perdita di posti nell’organico docente e A.T.A.). Replicai a tali affermazioni precisando che le nuove disposizioni ministeriali relative all’assetto numerico degli istituti erano cambiate (non più mille studenti ma un parametro compreso tra i 700 e i 900) e che il paventato pericolo di perdite di posti non sussisteva in quanto, con un nuovo punto di erogazione nello stesso comune, gli eventuali insegnanti perdenti posto in un istituto cittadino avrebbero, di diritto, acquisito la priorità di trasferimento, rimanendo in servizio in città. Personalmente feci anche presente che la concessione del nuovo punto di erogazione sarebbe stata una buona opportunità, al di là del servizio, per compensare il disagio provocato a tutta l’utenza con il nuovo assetto scolastico (chiusura degli uffici dell’ex 3° circolo, difficoltà alle relazioni in un contesto sociale complesso, presenza di molti stranieri con difficoltà di trasporto e con molti figli,ecc.). Nonostante queste valutazioni l’Amministrazione Comunale di Tortona non ha concesso la delibera necessaria.”
Un vicenda che, a quanto pare, ha dell’incredibile, perché a questo punto delle due l’una: o ha ragione l’assessore Laura Castellano ed è una cosa molto grave che un dirigente scolastico non conosca la normativa in vigore, oppure ha ragione Giampaolo Bovone e l’assessore Castellano (insieme al Comune) ha impedito a 150 genitori di vedere realizzate le loro aspirazioni e quelle dei loro figli, quando magari sarebbe bastato poco per informarsi in maniera più dettagliata.
Non sappiamo chi abbia ragione, ma un parere autorevole arriva da un insegnante della scuola elementare “Salvo D’acquisto” di Tortona, già ex vice direttore della scuola, Danilo Bottiroli, nonché presidente dell’associazione Progetto Ambiente: “Siamo di fronte ad una patetica situazione – dice – creatasi a seguito del dimensionamento scolastico voluto dal sindaco e dall’assessore all’istruzione. Non è un problema prettamente ecologico, ma è un problema ambientale, perché l’ambientalismo si occupa dell’intreccio tra individuo-ambiente-società. Noi, francamente, non riusciamo a capire perché mai una città con più di venticinquemila abitanti abbia praticamente “regalato” una propria scuola ad un comune di tremila abitanti circa, causando tutte quelle difficoltà che oggi si leggono sui giornali. Forse non è tanto un nostro compito, forse dovrebbero dirlo i genitori e gli operatori del settore scuola, ma di fronte a questa situazione sarebbe, a nostro avviso, più che legittimo chiedere le dimissioni dell’attuale assessore all’istruzione del Comune di Tortona.”
25 marzo 2013