La moratoria di almeno un anno (“ma potrebbero anche essere di più”) ai lavori del Terzo Valico è stata chiesta da tredici sindaci del territorio, ovvero quelli di Alessandria, Arquata Scrivia, Carrosio, Castelnuovo Scrivia, Fraconalto, Gavi, Novi Ligure, Pontecurone, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tortona, Vignole Borbera, Voltaggio.
Lo hanno fatto con una lettera inviata al Ministero delle Infrastrutture, a quello dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Commissario Straordinario del Governo delegato per la linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Genova, all’Osservatorio Ambientale, al Prefetto di Alessandria, al Presidente della Provincia di Alessandria, all’amministratore Delegato R.F.I., al Consorzio Cociv.
“Questa decisione, -hanno affermato nel corso della conferenza stampa tenutasi sabato mattina- è stato il risultato di un grosso lavoro da parte di tutti i sindaci, in seguito ad una attenta analisi di tutti i problemi. Che cosa ci attendiamo ora? Una risposta da parte del Governo. Di questo Governo perchè, comunque, un Governo esiste.”
Il perchè della moratoria è dovuta all’esigenza di risposte su diversi piani: da quello del progetto, carente in molti punti fra cui quello di lavori previsti per lotti costruttivi non funzionali, alla realizzazione di un piano sulla logistica al momento assente.
“In un incontro tenutosi alcuni mesi fa – hanno aggiunto i sindaci in conferenza stampa – ci hanno detto che sarebbe stato pronto in diciotto mesi. Una cosa improponibile. I lavori potranno eventualmente iniziare quando tutti i tasselli saranno al loro posto.”
Ma anche per un problema di rapporti con RFI che è proponente dell’opera e con il Co.C.I.V.
IL COCIV NON HA RISPETTATO LE DELIBERE DEL CIPE
“Quest’ultimo – è stato aggiunto durante l’incontro di sabato – ha ampiamente disatteso le prescrizioni dettate dalle delibere C.I.P.E. ed ha puntualmente ignorato le istanze presentate dagli Enti Locali impedendo, di fatto, ai territori di poter partecipare attivamente al processo decisionale sull’assetto della nuova linea di valico.”
I sindaci hanno ribadito che c’è l’esigenza di studi approfonditi e dettagliati su varie problematiche attinenti i lavori del Terzo Valico. La questione dell’amianto nelle aree interessate dai lavori di scavo, in primo luogo.
“Uno studio che dovrà essere condotto secondo i criteri indicati dai dipartimenti ambientali della Regione e della provincia di Alessandria – e che dovrà essere reso pubblico sia nella fase di definizione dei metodi, sia in quella di analisi dei risultati dei campionamenti svolti.”
Ma non solo amianto: anche uno studio sul rischio di isterilimento di tute le fonti e dei corsi d’acqua, l’utilizzo delle linee ferroviarie esistenti quali veicolo per il trasporto del materiale di smarino in sostituzione del traffico su gomma.
“Ci sembra strano che proprio RFI, ovvero in pratica le ferrovie – hanno concluso i sindaci – propongano il trasporto su gomma dello smarino. Con le ferrovie ci sarebbe anche un risparmio sui costi. Il percorso che ha portato a questo risultato è iniziato la scorsa estate quando tutti i Comuni avevano presentato una serie di richieste specifiche senza però ottenere alcuna attenzione e risposte. Abbiamo attivato contatti con Regione e Provincia. Ed il Prefetto ha seguito tutta la vicenda. Prima di Natale c’è stata una riunione con l’Osservatorio Ambientale e dire che la riunione è stata una delusione è dire poco. Sembrava di parlare con persone che non conoscessero minimamente la questione. Ci eravamo lasciati con l’impegno di un successivo incontro che però finora non è ancora stato messo in calendario. A questo punto abbiamo preso atto della situazione e speriamo adesso che Provincia di Alessandria e Regione facciano loro la richiesta di moratoria che avanziamo.”
Ma ci sono ancora altre questioni che i sindaci avanzano nel loro documento come la richiesta che l’Osservatorio Ambientale, istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, trasferisca parte della propria attività sul territorio interessato dal passaggio della linea ferroviaria. E, fra i rilievi, la mancata costituzione dell’Osservatorio Tecnico; la gestione arbitraria e non condivisa del tema degli espropri; l’assenza di coinvolgimento nella fase di redazione dello studio di fattibilità per valutare l’eliminazione dello shunt di Novi. Una scadenza: il 20 marzo si terrà una riunione del Comitato Tecnico e di Pilotaggio a Voltaggio
Il sindaco di Tortona, Berruti, ha sottolineato che i Comuni non sono contro il Terzo Valico ma verso la superficialità da parte di chi è impegnato a progettare ed a realizzare l’opera, un’opera che costa oltre sei miliardi di euro. “La richiesta di attenzione da parte dei Comuni è stata finora snobbata ed anche il Commissario di Governo deve seguire costantemente l’evoluzione della questione. Un Commissario di Governo con il quale finora non siamo riusciti a confrontarci.”
Maurizio Priano
9 marzo 2013
IL TESTO DELLA LETTERA
Oggetto: Infrastrutture ferroviarie strategiche ex L. 443/01 – Linea AV/AC MI – GE Terzo Valico dei Giovi: richiesta di moratoria.
In qualità di Sindaci dei Comuni territorialmente coinvolti dal progetto della linea AV/AC Milano – Genova, Tratta AV/AC Terzo Valico dei Giovi, e facendo seguito alla decisione assunta nel corso della riunione svoltasi ad Arquata Scrivia in data 25 febbraio u.s., siamo a sottolineareun crescente livello di preoccupazione sulla realizzazione dell’opera a causa di una modalità attuativa conflittuale col territorio che rischia di provocare ricadute ambientali insostenibili.
Nonostante l’atteggiamento di grande senso civico che ha sempre caratterizzato l’operato dei Comuni interessati dall’opera, tale preoccupazione è motivata dalla reiterata latitanza di R.F.I. S.p.A., in qualità di proponente l’opera, e dalle difficoltà di interlocuzione nei confronti del General Contractor, il Consorzio Co.C.I.V. che – con un atteggiamento non collaborativo in sede di progettazione esecutiva del 1° lotto dell’opera – ha ampiamento disatteso le prescrizioni dettate dalle Delibere C.I.P.E. ed ha puntualmente ignorato le istanze presentate dagli Enti locali, impedendo, di fatto, ai territori di poter partecipare attivamente al processo decisionale sull’assetto della nuova linea di valico.
Se a ciò si aggiunge:
- la scelta di procedere con una progettazione esecutiva articolata per lotti che impedisce una visione chiara e completa della portata effettiva dell’intera opera;
- la pervicace ostinazione da parte dell’Osservatorio Ambientale, istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a negare il trasferimento di parte della propria attività sul territorio interessato dal passaggio della linea ferroviaria;
- la mancata costituzione dell’Osservatorio Tecnico;
- la gestione arbitraria e non condivisa del tema degli espropri effettuata da parte delGeneral Contractor;
- l’assenza di coinvolgimento nella fase di redazione dello studio di fattibilità per valutare l’eliminazione dello Shunt di Novi Ligure nell’interconnessione della nuova linea Terzo Valico con la linea storica Torino-Genova;
ne risulta un quadro complessivo teso a ridurre drasticamente qualsiasi opportunità per gli Enti locali di poter prendere parte all’iter decisionale della realizzazione dell’opera Terzo Valico ed a precludere ai Comuni il conseguimento di sostanziali ricadute positive per i territori coinvolti.
Alla luce di quanto premesso, con l’obiettivo di garantire agli Enti Locali coinvolti una rappresentanza con diritto di voto negli organi tecnici e politici e con la finalità di porre termine ad una modalità attuativa incompatibile col territorio, i sottoscritti rivolgono istanza al Governo affinché si apra una moratoria che imponga ad R.F.I. e a Co.C.I.V., prima dell’avvio dei lavori del 1° lotto, di:
- presentare uno studio approfondito e dettagliato sulla presenza di amianto nelle aree interessate dai lavori di scavo. Studio che dovrà essere condotto secondo i criteri indicati dai dipartimenti ambientali della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria e che dovrà essere reso pubblico sia nella fase di definizione metodologica sia nella successiva fase di analisi dei risultati dei campionamenti in loco. Dai risultati di tale studio si otterranno preziose indicazione per la messa in pratica di accurati piani di monitoraggio ambientale e di un protocollo operativo adeguato;
- presentare uno studio sul rischio di isterilimento di tutte le fonti e dei corsi d’acqua interferiti dall’opera nel suo complesso. Dai risultati di tale studio discenderanno indicazioni in grado di orientare oculate decisioni future e precise scelte operative;
- presentare uno studio dettagliato che contempli l’utilizzo delle linee ferroviarie esistenti quale veicolo per il trasporto del materiale di smarino in sostituzione del traffico su gomma;
- presentare un piano completo sulla logistica influenzata dal progetto del Terzo Valico e sulle azioni correlate sia sui porti liguri che sulle aree retro-portuali alessandrine, chiarendo quali benefici l’opera potrà conseguire a livello europeo, nazionale e locale.
Confidando nel positivo accoglimento della nostra richiesta,
inviamo i nostri più cordiali saluti,
I Sindaci dei Comuni
Alessandria, Arquata, Carrosio, Castelnuovo, Fraconalto, Gavi, Novi, Pontecurone, Pozzolo, Serravalle, Tortona, Vignole, Voltaggio