Le bombole di Gpl erano ammassate vicino ad un’abitazione ma soprattutto vicino alla strada con grande pericolo per l’incolumità pubblica perché se un’auto, sbandando inavvertitamente, le avesse urtate, avrebbero potuto esplodere provocando una deflagrazione di grave entità con danni inimmaginabili.
Questi i motivi più gravi che hanno portato i militari della Guardia di Finanza di Novi Ligure, al comando del tenente Vincenzo Ferraro a sequestrare ben 115 bombole di GPL contenenti oltre 1.500 litri di gas liquido presso una ditta in Val Borbera.
La costituzione di depositi di bombole di Gas di Petrolio Liquefatto (G.P.L.) superiore a 75 Kg richiede, appunto, l’osservanza di severe norme, a garanzia non solo degli interessi fiscali dello Stato, ma anche e soprattutto a tutela della sicurezza dei lavoratori del settore e di tutti i cittadini. Tali depositi, infatti, devono necessariamente rispondere a tassativi standard di sicurezza avuto riguardo alla potenziale pericolosità della merce commercializzata.
I finanzieri durante un sopralluogo hanno constatato anche visivamente la pericolosità della situazione. Il sequestro, infatti, non si verifica soltanto per la mancanza di requisiti burocratici come la mancanza del certificato di prevenzione incendi di cui la ditta era sprovvista, ma è strettamente connesso alla reale situazione in cui si trovano le bombole stesse.
Per questo motivo il titolare dell’azienda è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Alessandria.
Dopo il sequestro i militari hanno colto l’occasione per procedere anche ad un controllo dell’attività dell’azienda riscontrando anche alcune irregolarità fiscali.
12 marzo 2013