“Una richiesta di moratoria firmata dai Sindaci di tredici Comuni piemontesi è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa svoltasi nel Comune di Novi Ligure. Peccato che non venga messa in discussione la realizzazione del Terzo Valico, la sua utilità, l’assurdità di spendere oltre 6 miliardi euro al tempo della crisi economica e sociale”: questo il commento del Comitato No Tav riguardo alla pubblicizzazione della richiesta dei sindaci della moratoria sulla linea Alta Velocità.

Una moratoria richiesta prima dell’avvio del primo lotto di lavori del Terzo Valico. Una moratoria che può costituire una piccola soddisfazione per il Comitato No Terzo Valico, una soddisfazione che però è anche una amarezza. Affermano infatti, al Comitato e lo scrivono sul loro sito internet, che a questa richiesta i sindaci non sarebbero mai arrivati senza un anno e più di generosa mobilitazione dei cittadini e dei comitati stessi contrari al Terzo Valico. Secondo gli esponenti del Comitato “seguono alcune richieste inaccettabili per qualsiasi persona abbia speso cinque minuti del suo tempo nella battaglia contro la grande opera inutile.” Affermando: “Mentre i Comuni sull’orlo del baratro pagano per mantenere in vita l’inutile SLALA e le sue poltroncine, si blatera ancora di studi sulla logistica, di aree retroportuali a Novi e Alessandria, quando è stato ampiamente dimostrato, in vent’anni di opposizione, che le linee attuali sono sottoutilizzate, le merci non ci sono, i treni merci non possono viaggiare ad alta velocità e l’intera opera non riuscirebbe mai a ripagarsi da sola.Viene “solo” chiesto di svolgere ulteriori controlli sulla presenza di amianto, l’isterilimento delle fonti, la possibilità di trasportare lo smarino utilizzando le linee ferroviarie esistenti e non i camion (come se il problema dell’amianto fosse quello di come venga trasportato!).”

E, quindi, la constatazione, da parte del Comitato in base a quanto emerso nella conferenza stampa che, una volta risolte queste questioni, il Terzo Valico si potrà fare. Da ciò l’amarezza finale, la richiesta di chiarimenti, in quanto fra quei sindaci che alla stampa hanno dichiarato di non essere contrari al Terzo Valico o comunque non hanno speso una parola per affermarlo vi sono anche quelli di Arquata e di Pozzolo. “Sindaci-affermano quelli del Comitato- che fino a ieri avevano una posizione radicale di contrarietà all’opera. Sono favorevoli o contrari alla realizzazione della Tav? Ci sembra di capire di sì e nei prossimi giorni dovranno rispondere a questa domanda.” E da qui la constatazione: “Se per tutti gli altri Sindaci Sì Tav si può oggettivamente parlare di un passetto avanti, dettato sicuramente da una lettura attenta delle ultime elezioni, lo stesso non si può dire per il Sindaco di Pozzolo dove il Consiglio Comunale ha votato un documento di contrarietà all’opera e per quello di Arquata che, per primo, si è schierato dalla parte dei Comitati.” Un’altra marezza per quelli del Comitato “è che nessuno dell’amministrazione arquatese si sia degnato di confrontarsi con il movimento e di avvisare in anticipo della scelta che era stata presa.

Lo stesso Sindaco Spineto si è presentato all’assemblea popolare del movimento del 1 Marzo non dicendo nulla di quanto era stato deciso proprio ad Arquata Scrivia il 25 Febbraio nella riunione in cui i tredici Sindaci hanno discusso del documento di richiesta della moratoria. Un comportamento certamente poco corretto.” E la chiusa finale: “Quello che deve essere chiaro a tutti è che nessuna richiesta di moratoria fermerà mai la lotta di chi si oppone alla costruzione di un’opera inutile, devastante per l’ambiente, immorale, imposta sulle teste dei cittadini.Una comunità di migliaia di donne e uomini si è messa in cammino per fermare la costruzione del Terzo Valico, non per chiedere che venga fatto in tempi più lunghi e trattando le persone e le comunità territoriali con meno arroganza. Non saranno quattro finti sondaggi e nuovi studi sulle falde acquifere, fatti sempre con soldi nostri, a far cambiare idea a chi fino ad oggi si è opposto, riuscendoci, alla devastazione della propria terra.”

Maurizio Priano


9 marzo 2013