Ci ha accolto nella sua bella casa, ci ha mostrato subito il suo tesserino da ciclista della SIOF, le foto e le riviste su Coppi.
Quando giovanissimo tenne testa a Ettore Milano sul Passo del Turchino, lui disse a Biagio Cavanna, il massaggiatore cieco di Fausto Coppi, “ Guacei un po’ sto fiulein chi” (in dialetto novese); così, all’età di 18 anni Lugano è entrato nel collegio di Biagio a Novi Ligure e successivamente ha partecipato ai suoi allenamenti come dilettante con Coppi.
Commosso al ricordo di Coppi e “di quei tempi”, ci sottolinea con orgoglio e felicità la vita ciclistica di assistenza e di rifornimento che lui e i suoi compagni di squadra portavano al grande Fausto. Ci descrive a lungo alcune gare e tanti ciclisti, suoi compagni di squadra: Ettore Milano, Luciano Cassano, Sandro Carrea, Nino Defilippis, il caro Franco Giacchero e altri ancora.
Lugano ci dà un’indimenticabile lezione di vita: la squadra era sempre unita, anche se si verificavano alcune discussioni nessuno serbava rancore, l’importante era “essere tutti per Coppi e Coppi per tutti noi”, felici di correre in bicicletta, in mezzo a tanti fan, felici di vincere e di vivere con semplicità e allegria! Questa sua affermazione ha fatto riflettere a lungo noi ragazzi: la squadra è come la classe, quindi anche noi alunni con esigenze e caratteri diversi dobbiamo impegnarci per andare d’accordo, rispettarci e imparare a diventare buoni cittadini!
Dalle foto e dagli articoli che noi ragazzi abbiamo letto con Lugano si è capito non solo la contentezza di essere un gregario di Fausto Coppia anche che l’amicizia e lo sport sono importanti nella vita di una persona.
Grande è stato ed è il dispiacere di Lugano per l’improvvisa morte di Coppi: “era un uomo fatto ad hoc per il ciclismo, aveva un’ottima capacità toracica, gambe muscolose e lunghe, oltre a un cuore d’oro!”
Lugano non lo ha mai dimenticato, i suoi occhi rivivono la felicità di quando era il suo gregario; dopo l’esperienza di ciclista ha fatto il meccanico e ci ha mostrato con umiltà e soddisfazione la sua officina, insieme alla gentile moglie Vanda.
Pertanto ringraziamo di cuore il signor Lugano per averci ospitato, per la grande disponibilità e la grande gentilezza d’animo. Anche con lui ci complimentiamo per la sua lodevole esperienza ciclistica, ricordando che essere gregario è un ruolo indispensabile a tutti i grandi dello sport!
Grazie mille Gian Luigi.
Alessia Mancia, Rosalina Baldassarre, Riccardo Daffonchio, Umberto Di Giacomo e Giulia Mungo