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Investimenti fermi per l’industria manifatturiera in tutta la provincia

 

Secondo l’indagine sull’industria manifatturiera condotta da Unioncamere Piemonte, le industrie della pro-vincia di Alessandria hanno investito davvero poco nel 2012.

Questo il dettaglio dell’analisi:

Entità dell’investimento.

Il 61,5% delle industrie alessandrine non ha effettuato alcun investimento nel 2012; il 24,9% ha investito per importi inferiori a € 25.000 e il 9,5% per importi fra € 25.000 e € 100.000.

Solo il 4,1% delle industrie ha investito per importi superiori a € 100.000.

Tipologia di investimento.

Il 75,6% delle imprese che ha investito lo ha fatto in macchinari e attrezzature, il 23,4% in elaboratori e si-stemi elettronici, il 18% in altri investimenti (mobili per ufficio, autocarri, automobili, etc.).

Finalizzazione degli investimenti effettuati nel 2012.

Il 56,2% delle imprese che ha investito lo ha fatto per sostituire impianti o attrezzature obsoleti, il 36,4% per migliorare l’efficienza e la flessibilità dei sistemi produttivi, e il 28,6% per il miglioramento qualitativo dei prodotti.

Finalizzazione degli investimenti previsti nel 2013.

Nel solco del 2012, il 51,8% delle imprese investirà per sostituire impianti o attrezzature obsoleti, il 31,2% per migliorare l’efficienza e la flessibilità dei sistemi produttivi, e il 27,6% per il miglioramento qualitativo dei prodotti.

Sul fronte dei finanziamenti, autofinanziamento e credito bancario sono stati i principali canali di finan-ziamento delle industrie manifatturiere nel 2012, con un discreto inasprimento delle condizioni di indebita-mento da parte delle banche.

Questo il dettaglio:

Nel 2012 il 46,4% delle imprese ha utilizzato l’autofinanziamento quale canale di finanziamento, il 40,1% il credito bancario, l’8,9% altri canali (Artigiancassa, casa madre, contributi pubblici, Finpiemonte, etc.).

Circa l’inasprimento delle condizioni di indebitamento da parte delle banche negli ultimi 6 mesi del 2012, il 70,9% delle imprese alessandrine non rileva inasprimenti, mentre il 29,1% sì.

Gli inasprimenti sono principalmente riconducibili ad aumento del margine della banca sui prestiti già con-cessi (45,9%), non accettazione delle richieste di nuovi finanziamenti (44,7%), e richiesta di rientro (anche parziale) sui prestiti già concessi (34,8%).

Il Presidente della Camera di Commercio di Alessandria, Piero Martinotti, dichiara che i numeri sopra riportati mettono in luce una situazione di stasi gravissima, con quasi il 62% delle industrie del territorio che denunciano zero investimenti nel corso dell’esercizio 2012. Solo il 4% delle aziende ha investito per importi superiori ai 100mila euro. Sono numeri che non abbiamo visto rilevare negli ultimi 25 anni”.

“Sono il segnale”, prosegue il Presidente Martinotti, “di una economia impossibilitata a investire e con il problema della “sopravvivenza quotidiana”. Ma senza programmazione e investimenti per il futuro non si fa industria. Questa situazione causerà tempi più lunghi di ripresa anche quando questa comincerà a manife-starsi. La responsabilità é solo parzialmente degli imprenditori. Non sono loro che hanno causato perdita di potere d’acquisto alle famiglie, salari bloccati, disoccupazione al 12%, assenza di investimenti infrastruttu-rali, politiche di bilancio salva-stato e ammazza-imprese, tassazioni da record olimpico, cali di consumi doppi rispetto all’inflazione.

A quando un cambio di rotta che permetta di salvare il futuro delle nostre 46 mila imprese provinciali? Oltre naturalmente a tutte quelle degli altri territori!”.

Monica Monvalli



 7 marzo 2013

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