Si pagano gli stipendi: evviva! La nota del Comune di Alessandria con cui viene confermata la notizia la dice lunga sulla crisi in cui è piombata la città, ma soprattutto le Aziende Partecipate.
I lettori ci scuseranno se non riportiamo ogni singola iniziativa che riguarda l’occupazione di tanti lavoratori ma solo le notizie più importanti, perché non passa giorno che i dipendenti di qualche Azienda partecipata o legata al Comune, scendano in piazza protestare o scrivano comunicati sulla gravissima situazione in cui si trovano le varie società come Aspal, Atm, Amiu, Amag, Teatro regionale, Costruire insieme, precari, e tante altre legate a doppio filo con il Comune di Alessandria che è in dissesto.
E così quello che una volta era dovuto (cioè ricevere lo stipendio) alla fine diventa quasi un optional e il fatto che i lavoratori percepiscano i soldi per mangiare, purtroppo fa notizia.
Oggi tocca a quelli dell’Amiu: il Consorzio di Bacino Alessandrino ha comunicato al Sindaco di Alessandria che, con un intervento sostitutivo, concordato con l’Amministrazione, provvederà al pagamento degli stipendi di AMIU.
“Abbiamo lavorato sinora e continueremo a lavorare – ha commentato il sindaco, Maria Rita Rossa –, per costruire un percorso che garantisca la continuità del servizio raccolta rifiuti e salvaguardi i posti di lavoro. Non abbiamo proceduto nella costituzione della Newco Amiu Iren perché le procedure utilizzate lasciano molti dubbi e, in ogni caso, avrebbero spostato la gestione del ciclo dei rifiuti in altra sede. Abbiamo lavorato per costruire una nuova azienda ma la legislazione intervenuta ha reso impossibile al Consorzio di ritirare direttamente il contratto AMIU e passarlo alla nuova società. E’ fondamentale che il servizio raccolta rifiuti non subisca alcuna interruzione e ho perciò chiesto che il servizio rimanga affidato ad AMIU. In questi mesi il Tavolo AMIU è stato sostenuto da personalità accademiche e giuridiche di primissimo piano e anche il Prefetto si è impegnata a tutela di un servizio essenziale.”
1° marzo 2013
(Nella foto di repertorio in apertura, una delle tante manifestazioni di protesta dei lavoratori)