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ALESSANDRIA: Ormai gli impreditori della provincia vendono quasi più solo all’estero

Nel 2012 il valore delle esportazioni alessandrine ha raggiunto i 5,4 miliardi di euro, manifestando un incremento del 13% rispetto al dato registrato nello stesso periodo del 2011.

L’incremento è di 609 milioni di euro, il 55% dell’incremento export dell’intero Piemonte (1.100 milioni di euro), e segna il record di crescita regionale in tema di export.

L’incremento a livello regionale è stato del 2,9% (dato che comunque colloca il Piemonte quarta regio-ne esportatrice italiana). L’incremento nazionale è del 3,7%.

Alessandria si qualifica quindi fra le province italiane che hanno contribuito maggiormente alla crescita dell’export nazionale nel 2012 (dato ISTAT).

“Una performance ottima”, commenta il Presidente della Camera di Commercio, Piero Martinotti, “soprattutto se si tiene conto della congiuntura in atto. In questa fase di recessione, un +13% di export è un dato che dà respiro alla nostra economia e in particolare alla produzione industriale e al PIL provinciale e, non meno importante, corrobora il morale dei nostri imprenditori, infondendo loro speranze di ripresa nel breve termine”. Questi dati”, conclude il Presidente Martinotti, “confermano la forte vitalità degli imprenditori alessandrini, che non si fermano davanti alle difficoltà, e nell’attesa di maggiori certezze a livello nazionale vanno a bussare, e con successo, alla porta dei mercati esteri”.

La crescita dell’export alessandrino non ha interessato tutti i principali comparti: ancora una volta, infat-ti, il forte aumento dell’export provinciale è da ascrivere al 99% all’andamento delle vendite all’estero dei prodotti delle attività manifatturiere (+13,4 per cento), mentre tassi di crescita decisamente inferiori a quello complessivo hanno fatto registrare le esportazioni di tutti gli altri comparti, con qualche picco negativo (-90,6% per i prodotti delle attività professionali, scientifiche e tecniche, -25,3% per i prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento, -22,5% per le merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte e merci varie, -12,1% per i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere).

Le voci merceologiche diverse dal manifatturiero, però presentano valori assoluti di partenza decisamente modesti.

17 marzo 2013 

 

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