Il testo è una storia di ordinaria inciviltà scritto a quattro mani da genitori privati all’improvviso della gioia di un figlio per un attimo di distrazione.
È un messaggio di speranza, fors’anche di conforto – fra le righe – nell’auspicio di riscontrare maggiori responsabilità verso chi si mette in cammino su un percorso sempre più accidentato.
Gli autori descrivono l’interruzione di un’esistenza serena, tutta riposta nell’ avvenire di un giovane, troncata per un banale incidente, avvenuto sulla strada di casa, arresa dopo una felice serata trascorsa fra l’armonia delle note.
È bastato un attimo per chiudere un mondo sereno, per aprire un tragico fascicolo fra giudici, forze dell’ordine, sentenze, con l’addolorata certezza di avere perduto, per sempre sull’esistenza terrena, il bene più prezioso.
Il libro racconta questa storia!
Anzi è qualcosa di assai più importante che alcune pagine messe insieme; è piuttosto un messaggio positivo rivolto a quanti hanno ruolo istituzionale affinché, insieme, si possa combattere una triste, seria guerra contro gli irresponsabili, per conseguire la meritata vittoria sul mondo di oggi, senza più certezze.
La strada è un luogo d’incontro in cui ciascuno ha un suo ruolo, pertanto la sensibilità dell’Assessore Gianni Ivaldi si spinge oltre alla semplice presentazione di un testo, seppur incisivo, promuovendo una campagna per coinvolgere in ogni circostanza il corretto comportamento di ciascuno.
Franco Montaldo
4 marzo 2013