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ALESSANDRIA: I lavoratori hanno occupato il Comune per dire No ai licenziamenti. Rita Rossa: “Ci mancano i soldi per agire"

Ad una settimana di distanza dallo sciopero di venerdì scorso, i lavoratori delle Società partecipate di Alessandria tornano a far sentire la loro voce: lo hanno fatto venerdì alle 11 dove per circa due hanno letteralmente occupato palazzo Rosso, la sede del Comune di Alessandria, interrompendo una conferenza stampa, sedendosi in consiglio comunale con bandiere e striscioni e parlando col sindaco Rita Rossa alla quale hanno chiesto di non procedere a riduzioni di personale, né di vendere le società o metterle in liquidazione.

I lavoratori fanno irruzione in municipio

La risposta del primo cittadino è stata calma ma inflessibile e ripetuta a iosa: “Siamo in rosso di 20 milioni di euro e devo far quadrare i conti. Sono disposta anche ad andare a Roma con voi se servisse. Per 9 mesi ho salvato gli stipendi dei lavoratori anche con azioni al limite, adesso non è più possibile” Queste in sintesi le parole del primo cittadino che ha fatto capire più volt che a livello locale non c’è più spazio per la trattativa e che tutto quello che era possibile fare è stato fatto, ora i miracoli posono arrivare solo da Roma e non da San Pietro ma dal Parlamento.

Il dado insomma è tratto e tornare indietro non è più possibile: le Società Partecipate, a quanto pare, seguiranno destini diversi, smembrate, in liquidazione, vendute, soltanto qualcuna sopravviva e per i dipendenti, salvo miracoli il futuro non sembra dei più rosei.

 28 marzo 2013

Un momento della manifestazione di venerdì 29 marzo con i lavoratori pronti ad occupare il municipio

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