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TORTONA: La Procura della Corte dei Conti vuole sapere se il Comune ha risolto la “grana” Farmacom. Guai in vista?.


Farmacom è una società illegittima: il Comune lo sa da oltre un anno e in questo lasso di tempo avrebbe dovuto provvedere a risolvere la questione perché una società dichiarata illegittima dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici non può gestire le farmacie comunali. Il problema non è stato ancora risolto e la Procura Generale della Corte dei Conti del Piemonte, adesso “chiede il conto” al Comune. Una lettera della Procura, infatti, è giunta in municipio ieri e tra gli addetti ai lavori c’è stata un po’ di fibrillazione.

La Corte dei Corti, in particolare ha chiesto di trasmettere copia dell’atto costitutivo e dello statuto della società insieme alla visura aggiornata a Registro delle Imprese. Ha chiesto altresì di far conoscere quali provvedimenti siano stati assunti dal Comune, come socio pubblico di maggioranza, a seguito delle delibere del 20 gennaio 2012 della Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte della Corte dei Conti e del 14 ottobre 2011 dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici che sancivano che Farmacom è una società illegittima e pertanto se ne sia stata disposta la messa in liquidazione, cosa che non è stata ancora fatta

“Appena abbiamo ricevuto il parere della Corte dei Conti lo scorso anno ci siamo attivati per cercare un altro comune che diventasse socio di Farmacom – spiega il sindaco, Massimo Berutti -. Non avendo, però, sortito esito positivo si è deciso di valutare altre strade che consentissero di rendere legittima la società e, nel contempo, mantenere la titolarità delle farmacie e salvaguardare i livelli occupazionali”.

 

I PERICOLI DI UNA SITUAZIONE CHE RISCHIA LA CANCRENA

E’ passato oltre un anno ma il Comune non ha ancora trovato un socio.

“L’amministratore unico di Farmacom, Cesare Rossini – conclude Berutti – sta lavorando alla stesura di un progetto di fusione tra la società tortonese e Farm.Al. che gestisce le sei farmacie comunali di Alessandria. A questo punto, nella lettera di risposta alla Procura della Corte dei Conti, chiederemo un parere sulla fattibilità della fusione. Parere che, comunque, era già nostra intenzione chiedere a seguito di una riunione con i consulenti tenutasi nei giorni scorsi. In caso di risposta negativa dovremo procedere alla liquidazione della società con tutte le conseguenze che ne comporterà”.

Secondo alcuni addetti ai lavori la fusione tra una società a maggioranza di capitale pubblico come Farmacom e una a maggioranza di capitale privato con Farmacom non si può fare.

Della questione si parla da diversi mesi, eppure, soltanto adesso, dopo l’arrivo della lettera della Corte dei Conti, il sindaco avanza l’ipotesi di chiedere un parere alla Corte dei Conti. Perché non è stato fatto prima di avviare le trattative?

In più c’è un aspetto non secondario: costituendo la Farmacom, il Comune a fine dicembre 2010 ha incassato circa 4 milioni di euro, riuscendo a contenere il debito in circa 3 milioni e mezzo di euro, evitando di sforare il Patto di Stabilità che avrebbe significato una consistente perdita di Finanziamenti. Siamo sicuri che la costituzione di una società illegittima che consentito di rimanere nel Patto di Stabilita e di ricevere soldi che in caso di sforamento non avrebbe ricevuto, sia tutto regolare?

E come verrà pagato il debito di circa 4 milioni che la Farmacom ha con la banca se la società verrà messa in liquidazione visto che la farmaco ha un capitale sociale molto ridotto e beni che non “coprono” questa ingente somma?

 7 febbraio 2013

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