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TORTONA: I dettagli della Centrale idroelettrica sullo Scrivia e i motivi del NO degli ambientalisti

Ecco i dettagli del progetto di una centrale mini-idroelettrica sul torrente Scrivia che riguarda la zona a valle del ponte ferroviario a nord- ovest di Tortona.

Il progetto prevede l’installazione di tre turbine Kaplan, portata massima derivabile 30 metri cubi, salto idraulico lordo 3,8 metri, potenza dell’impianto 354 Kw.

L’intervento richiede taglio della vegetazione, l’utilizzo di strade che si addentrano nell’ambito fluviale, grandi muri in calcestruzzo. Durata dei lavori: 8 mesi.

“La ditta – dice l’ambientalista Antonello Brunetti – ci rassicura sull’impatto ambientale sostenendo che la zona è già “fortemente antropizzata”, il che equivale a dire che il nostro territorio fa schifo e quindi anche se peggiora non si perde nulla…grazie! Trascurando l’aspetto impiantistico, l’impatto sulla zona, l’evidente scarsissima urgenza dell’opera, la mancanza di rischio per chi la costruisce e la gestisce visto che tanto a pagarla saremo tutti noi, puntualizzo sinteticamente alcuni aspetti decisamente sottovalutati: c’è un accenno troppo vago ai vincoli posti in passato dal Comune di Tortona sul divieto di opere murarie ai margini della Scrivia e per la tutela ambientale; esistono vincoli stabiliti dall’AIPO riguardanti le fasce fluviali A e B; probabilmente più superabili i vincoli di rispetto ferroviario e metanodotto.”

“Non ho visto un programma di rilevazioni preliminari sui residui bellici – conclude Brunetti – (siamo presso due ponti, bersaglio di molti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale) inoltre mi domando che senso ha progettare collocazione di turbine su un corso d’acqua pressoché pianeggiante, e per di più con un salto di neppure 4 metri, che senso ha fare riunioni e convegni con tutti i Comuni della Valle Scrivia per lanciare il progetto provinciale della rinaturalizzazione del nostro torrente?”

Brunetti si chiede se abbia un senso ha creare edifici in calcestruzzo su terreni demaniali e creare forti modifiche proprio quando si sta pian piano comprendendo che i fiumi vanno rispettati e le loro aree esondabili ampliate.

 27 febbraio 2013

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