Si parla di risparmi nella Sanità di evitare sprechi e poi cosa succede? La direzione dell’Asl, composta da tre persone, convoca un incontro con i medici e le capo sala degli ospedali di Tortona e Novi Ligure ma come la logica suggerirebbe non è il direttore generale Paolo Marforio a recarsi a Tortona (o a Novi Ligure) ma sono decine di sanitari tra primari e capo sala a recarsi al teatro Parvum ad Alessandria.

Perché?

Perché spostare decine di persone obbligandoli a spendere tempo e denaro quando sarebbe stato più semplice e più logico spostare Marforio o al massimo soltanto tre (la dirigenza Asl al gran completo)  a Tortona o a Novi Ligure?

Naturalmente il motivo non può essere attribuito alla mancanza di sale apposite perché il Comune di Tortona, ad esempio, ne dispone un decina fra cui due (Sala Romita e Sala Remotti) proprio in municipio con parcheggio vicino.

E allora perché costringere la gente a recarsi ad Alessandria in un luogo,  dove, peraltro, parcheggiare è difficile?

Forse il direttore Generale dell’Asl e i suoi collaboratori erano in altre faccende affaccendati per affrontare un viaggio di 21 Km e allora è preferibile far muovere i dipendenti dei due ospedali?

O forse in questo modo si sperava di disincentivare la partecipazione?

O forse la riunione riguardava anche i medici e sanitari di Alessandria? Non lo sappiamo, anche perché l’Asl, in questi ultimi tempi, non è molto generosa con le notizie ai giornalisti e, specie sul Piano Sanitario, preferisce non divulgare quello che sta facendo agli organi di informazione,

Ciò che è certo, invece, è che non pochi medici ed infermieri sono stati costretti a recarsi ad Alessandria e la nostra speranza è che non lo abbiamo fatto durante l’orario di lavoro oppure “in missione” per conto dell’azienda perché a quel punto sarebbe davvero il colmo.

Visto l’andazzo di questi ultimi tempi, disperiamo che l’Asl si degni di rispondere a queste domande, anche perché francamente non immaginiamo come potrebbe giustificare questa mancata informazione nei confronti dell’opinione pubblica che sul Piano sanitario, ha ormai tempi biblici.

 18 febbraio 2013