Continua per le lavoratrici e i lavoratori dell’Ipab Casa di Riposo Ospedale Santa Croce l’odissea dei continui ritardi nel pagamento degli stipendi (ad oggi non è stato ancora pagato il mese di gennaio 2013 e il saldo delle tredicesime sarà pagato solo questa settimana) e dei tentativi da parte del Commissario Straordinario, del Concessionario (Consorzio SPS e per esso la Coop. POLIMA), del Sindaco del Comune di San Salvatore Monferrato, di scaricare su di loro gli effetti che le responsabilità gestionali, erariali e amministrative della pletora di Direttori, Componenti CdA, Consulenti, Amministratori, Consiglieri, personaggi che hanno fatto nell’ente “folgoranti carriere”, succedutisi nel corso di questi anni, nonostante la percezione di lauti compensi, hanno lasciato in eredità all’ente, che ha accumulato un enorme mole di debiti.
Dalla relazione predisposta dal Commissario straordinario e inviato alla Regione Piemonte lo scorso 14 dicembre (e trasmesso alle parti sociali solo ora), si desume che attraverso un intricato sistema di scatole cinesi composto da società, cooperative e altri soggetti pubblici, parapubblici e privati ruotanti attorno all’ex Consorzio dei servizi socio assistenziali dei Comuni del valenzano, CISS, ora in liquidazione, si sia operato in maniera assolutamente discutibile e dissennata, con servizi erogati in perdita da parte dell’Ipab Santa Croce e crediti vantati dalla stessa e mai onorati dai debitori pubblici e privati.
E adesso? Adesso tutte queste situazioni vengono scaricate sui più deboli, per responsabilità dirigenziali e istituzionali: pagano i lavoratori! Ai quali viene prefigurato dallo stesso Commissario, dal Concessionario inadempiente e dal Sindaco di San Salvatore Monferrato il rischio occupazionale, con la conseguente proposta alla rinuncia “volontaria” al proprio contratto di lavoro pubblico (CCNL enti locali) e alla loro attuale situazione previdenziale, per fare un salto nel buio e sottoscrivere non meglio precisati contratti a tempo determinato di natura privatistica senza alcuna garanzia di percezione degli stipendi e peggioramento di diritti e posizione previdenziale, visto che ad oggi il Concessionario che gestisce la struttura non ha mai adempiuto regolarmente al versamento degli stipendi e delle altre spettanze dovute all’Ipab.
Viste le premesse e le conclusioni proposte, la Fp Cgil chiede formalmente al Commissario Straordinario, al Sindaco del Comune di San Salvatore Monferrato e all’attuale responsabile economico finanziario dell’ente di procedere all’immediata rivalsa patrimoniale nei confronti di tutti i responsabili dell’attuale situazione economico-finanziaria in cui versa l’Ipab Santa Croce.
L’avvio di una azione legale, incisiva e con procedura d’urgenza, potrebbe consentire il recupero di ingenti quantità di denaro. O non si vuole fare?
Chiede inoltre la salvaguardia dei livelli occupazionali e del CCNL già applicato ai dipendenti (enti locali) e relativa posizione previdenziale, il mantenimento dell’attuale livello dei servizi nei confronti degli anziani ospiti, della funzione sociale che l’Ipab ha sempre svolto, in capo a soggetti pubblici che garantiscano l’adeguata erogazione e l’adeguato controllo del livello di tali servizi.
Al Commissario che accusa di scarsa sensibilità le Organizzazioni di Categoria rispondiamo che la CGIL ha e mette in campo da sempre tutte le competenze e sensibilità interne all’Organizzazione per la salvaguardia dell’occupazione e del contratto di lavoro di chi, come in questo caso, fino ad oggi, con grande sacrificio personale, ha dimostrato responsabilità nel non far mancare nulla, nonostante le difficoltà create da altri, ai 42 anziani ospiti del Santa Croce.
La CGIL, che ha una storia ultracentenaria non accetta lezioni da chi fino ad oggi ha dimostrato scarsa propensione al confronto, alle relazioni sindacali e poca attenzione alla salvaguardia dei diritti di chi lavora e delle organizzazioni di categoria che ne tutelano le prerogative.
Per la Segreteria Provinciale Fp Cgil, Claudia Stinco
11 febbraio 2013