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LETTERE IN REDAZIONE: Abbiamo votato il documento sull’ospedale di Tortona ma non siamo d’accordo con Carabetta

Abbiamo votato il documento unitario sull’ospedale perché riteniamo importante vi sia stato inserito – su nostra richiesta – il confronto tra Assessorato alla Sanità, ASL di Alessandria, sindaci, rappresentanze sindacali, operatori sanitari, cittadini, associazioni del settore e Tribunale del Malato come elemento imprescindibile per scelte condivise rispetto alla sanità: questo significa –per noi – che quel confronto si deve fare, si deve fare a 360° e pubblicamente, stampa presente, e che si deve prendere atto delle istanze della popolazione e del parere degli operatori sanitari: non vi sono altre strade praticabili.

Prendiamo anche atto del fatto che la maggioranza che amministra Tortona si è posta – perlomeno sulla carta – in modo critico rispetto alla sua stessa parte politica, Lega Nord e PDL, che governa la Regione e che ha deciso la macelleria sociale anche nel settore sanitario. Responsabile dunque dei tagli e della riduzione dei servizi, operata senza alcun criterio se non quello del risparmio. Sulla pelle dei cittadini.

Li attendiamo però alla prova dei fatti e nel contempo prendiamo le distanze dall’introduzione del Presidente del Consiglio Comunale, Carabetta: un intervento di cui francamente non si sentiva il bisogno e che- vogliamo dirlo – odora di strumentalizzazione elettorale e che è un evidente tentativo di “riabilitarsi”, così come abbiamo detto più volte a proposito delle dichiarazioni del Sindaco Berutti.

A nostro parere non era questo il contesto in cui rilasciare certe dichiarazioni, che se sono legittime sul piano personale, non lo sono di certo se vengono messe “a cappello” di un odg presentato in un Consiglio Comunale vergognosamente blindato, in cui non solo non possono intervenire i cittadini, ma neppure i consiglieri comunali. Lo denunciamo ancora una volta, questa non è democrazia. Così come ancora una volta vogliamo sottolineare che la questione sanità non può e non deve essere affrontata con le passerelle elettorali (questo si rischia!) né tantomeno concentrandosi esclusivamente sull’ospedale, giacchè si tratta di una questione molto più complessa che interroga tutti sulla continuità delle cure e dell’assistenza e sulla garanzia di accesso per tutti ai servizi – ospedalieri e non- che devono essere pubblici e garantiti per tutti, indipendentemente dal reddito e dalla possibilità di spostamento: ovvero l’esatto contrario del modus operandi della Regione Piemonte , del Governatore Cota e dell’Assessore alla Sanità Monferino.

Rifondazione Comunista


16 febbraio 2013

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